giovedì 25 ottobre 2012

1976-1979


Cronologia IX

Gli anni di introduzione della Riforma e dei primi tentativi di interconnessione fra emittenti locali  (1976-1979)

A  partire dalla metà degli anni Settanta si produce un nuovo fenomeno con la nascita della telematica quando i computer informatici incominciano ad intersecarsi con i telefoni e le reti di telecomunicazione. Messi in rete i computer cominciano a condividere risorse informative a distanza. Siamo agli albori della rivoluzione informatica che esploderà nel decennio successivo con l’introduzione dei personal computer e negli anni Novanta con lo sviluppo di Internet all’origine della futura convergenza crossmediale con la radiodiffusione circolare

Contemporaneamente nel 1976, un po’ in tutta Italia nascono televisioni via etere, concepite dai “ripetitoristi”, piccoli imprenditori che si erano specializzati nella gestione di impianti per ritrasmettere le televisioni straniere. La televisione via cavo, di fronte alla semplicità dell’etere, viene abbandonata.

Come osserva Menduni “Poiché il carattere locale delle tv private appariva sempre come un vincolo, con il limite di poter trasmettere di appena 15 chilometri, i privati misero a punto varie strategie per arginare l’ostacolo. Le tendenze sono tre: 1) coordinare la presenza televisiva in varie città; 2) gli editori della carta stampata costruiscono sinergie coni loro giornali. Rusconi nel giro di un anno apre 5 emittenti (1976), mentre Mondadori si mette a produrre documentari e programmi culturali. 3) Rizzoli tenta di riproporre una tv estera, Tivumalta, ritrasmettendo in Italia i programmi. Per ragioni oscure le trasmissioni non partiranno mai. Rizzoli inizia la sua carriera come editore, comprando nel 1974 il Corriere della Sera e tante altre testate in Italia”. 

La riforma della RAI nel 1975 sancisce il pluralismo dell'emittenza radio-televisiva, mettendo fine per la prima volta al tradizionale centralismo dell'azienda e apre la strada ad un doveroso rinnovamento. Il 15 marzo iniziano le edizioni dei nuovi telegiornali voluti dalla Riforma. Per la prima volta TG1 e TG2 hanno fisionomie diverse e si inaugura un regime di concorrenza interna che coinvolge anche le reti. “Gli accordi della Camilluccia pongono le basi per la lottizzazione istituzionalizzata della Rai. I partiti si spartiscono sia le reti, sia gli incarichi aziendali affidandoli prevalentemente a simpatizzanti (giornalisti, funzionari, programmisti, ecc) delle loro correnti politiche.

Come è facile immaginare, con questa riforma, se da una parte i politici si volevano rendere sempre più responsabili della politica del personale nelle posizioni che venivano loro attribuite, dall’altra, per alcuni, per poter fare carriera, era necessario appartenere a qualche corrente politica. Nella spartizione politica delle reti Rai, più esattamente, alla Dc vanno, oltre alla prima rete televisiva, anche la seconda rete radiofonica comprese le rispettive testate; ai socialisti la seconda rete televisiva (con la testata inizialmente assegnata ai repubblicani) e la terza rete radiofonica (con la testata attribuita ai socialdemocratici); ai socialdemocratici la prima rete radiofonica (con la testata assegnata ai socialisti). Il PCI, trasformando la lottizzazione in “giusto riconoscimento dei nuovi equilibri” sollecita la nomina di Mario Motta a Vice Direttore Generale e di Marcello Severati a Direttore della Sede di Roma. I dirigenti comunisti più in vista, Mirto Trevisanello e Angelo Guglielmi, anziché optare per la rete della sinistra guidata dal socialista Massimo Fichera, optano per la prima rete di Mimmo Scarano

Il 28 luglio 1976 a due anni dalla prime due sentenze, viene depositata una terza sentenza della Corte Costituzionale che consente in base agli articoli 3 (principio di uguaglianza) e 21(libertà di manifestazione del pensiero) della Costituzione, le trasmissioni radiofoniche e televisive terrestri “di portata non eccedente l’ambito locale”. L’Alta Corte osserva che sussiste “la disponibilità sufficiente a consentire la libertà di iniziativa privata senza pericoli di monopoli o oligopoli privati, dato anche il costo non rilevante degli impianti”.  La Sentenza n. 202 della Corte Costituzionale apre il periodo della cosiddetta fase di aregulation. La Sentenza invitava il legislatore a mettere mano a una nuova legge di sistema in grado di regolamentare il nascente sistema misto. Con la libertà d'antenna, emergono in pochi anni centinaia di stazioni radiofoniche e il modo di ascoltare e fare radio ancora una volta si modifica. Sempre maggiore importanza assume la determinazione dei palinsesti per la riqualificazione e la conquista del pubblico.

Nell’agosto settembre 1976 un ampio dibattito si produce nell’opinione pubblica. I maggiori quotidiani nazionali prendono posizione sulla questione televisiva. Il Corriere della Sera si schiera a favore di un sistema misto come nel Regno Unito, con reti sia pubbliche sia private. La Repubblica propone “di suddividere il territorio nazionale in una serie di aree o gruppi di regioni, appaltando le relative reti a società concessionarie formate dai giornali e dagli enti locali” in modo che le redazioni giornalistiche abbiano diritto di prelazione sulle emittenti locali.

Seguendo l’esempio italiano la Spagna chiede subito di voltare pagina. Nel gennaio 1976 cessa l’obbligo della diffusione nelle sale cinematografiche dei cinegiornali ufficiali No-Do. Parallelamente vengono presentate le prime richieste di dar vita a televisioni commerciali. La prima richiesta datata è quella presentata dal quotidiano Informaciones associato a Prensa Española, aziende di cui facevano parte azionisti appartenenti alle quattro maggiori banche del paese. Seguiranno richieste da parte di: Sociedad Española de Radiodifusión, Editorial Católica, La Vanguardia, Televisión Catalana, Antena 3 Il 28 gennaio 1976 alle Cortes Arias Navarro presenta il programma del nuovo governo facendo riferimento allo spirito di febbraio del 1974.

In realtà il governo appare subito paralizzato da una frammentazione interna dell’élite franchista mentre l’opposizione scende in piazza: il 1 febbraio 1976 a Barcellona migliaia di dimostranti  convocati dalla Assemblea de Catalunya chiedono libertà, amnistia per l’opposizione antifranchista e statuto di autonomia per la Catalogna. Meno di due mesi dopo, il  29 marzo 1976 i due principali raggruppamenti dell’opposizione, la Junta democratica (guidata dai comunisti di Santiago Carillo e dalle Comision Obreras di Camacho, con la presenza del Partido socialista Popular di Terno Galvan, del Partido del Trabajo de Espana (PTE) e dei Carlisti) e la Plataforma de Convergencia democratica formata da PSOE, Partito Nazionale Basco, e sinistra democratico-cristiana, si fondono dando vita alla Coordinacion Democratica che chiede amnistia, libertà sindacale e l’avvio di un processo costituente.

Inizia ben preso la Transizione verso la democrazia. Il 25 maggio 1976 le Cortes approvano la Ley de Reunion y Manifestacion sul diritto di riunione e di manifestazione. Contemporaneamente Adolfo Suárez dà vita alla piattaforma denominata Union de Centro Democrática (ucd) formata da 15 partiti di ispirazione democristiana  (fra i quali spiccano Louis Lavilla, Marcelino Oreja e soprattutto, alla guida della Federacion de la Democrazia Cristiana la figura di Joaquín Ruiz-Giménez, fondatore dei Cuadernos para el Diálogo), liberali (Garrigues Wallker) socialdemocratici (Francisco Fernandez Ordoñez) e riformisti provenienti dalle file del regime franchista (come Martin Villa e Fernando Abril Martorell). Nel frattempo  un trattato firmato dal governo post franchista con gli Stati Uniti in materia di difesa disegna di fatto un inserimento della Spagna nella NATO.

Il segnale decisivo si produce il 30 giugno 1976 quando, sotto la spinta del suo Presidente, Torquato Fernández-Miranda,  ex consigliere di Juan Carlos, Le Cortes approvano la riforma del codice penale per rendere legittima l’attività dei partiti politici. L’indomani 1 luglio 1976 Carlo Arias Navarro rassegnerà le dimissioni e si insedierà il primo governo di transizione presieduto dall’ex Direttore della radiodiffusione Adolfo Suarez. Il 6 luglio 1976 Suárez presenta in televisione il proprio programma politico basato su due punti: elaborazione di un Ley para la Reforma Politica che apra un processo costituente di un sistema di democrazia liberale e la convocazione di libere elezioni entro il 30 giugno 1977.

Il 18 novembre 1976 le Cortes approvano Ley para la Reforma Politica. La legge introduce il principio della sovranità popolare, attribuisce potere legislativo alle Cortes, introduce il suffragio universale, fissa a 4 anni la durata del mandato parlamentare, stabilisce che la riforma della Costituzione spettava al Re e al Congresso e che doveva essere sottoposta a referendum, attribuendo in ultima parola al Re la facoltà di sottoporre al popolo mediante referendum una scelta politica di interesse generale.

Nel mese di dicembre due fatti consolidano il nuovo corso democratico impresso da Suarez: da un lato, dopo un lunghissimo esilio dal 5 all’8 dicembre 1976, il PSOE, sebbene sia ancora illegale, può celebrare a Madrid il proprio XXVII congresso in presenza dei leader dell’Internazionale Socialista. Dall’altro i cittadini spagnoli, dopo mezzo secolo, tornano a cimentarsi con le urne. Il 15 dicembre 1976 il referendum sulla riforma politica viene approvato dal 94% dei votanti.  Diventa ufficiale  il ritorno della Spagna alla democrazia.


1976

1976 Steve Jobs fonda in uno scantinato Apple

1976 Esce Porci con le ali. Diario sessuo-politico di due adolescenti  romanzo scritto a quattro mani  da Marco Lombardo Radice eLidia Ravera, sotto gli pseudonimi di Rocco e Antonia.

1976 Esce Il busto di gesso, romanzo di Gaetano Tumiati, è la storia, largamente autobiografica, di un uomo che nella sua vita è stato via via sostenuto da tre "busti di gesso". Dapprima, durante l'infanzia, la famiglia solida e patriarcale, come ancora se ne potevano trovare nella borghesia ferrarese alla fine degli anni venti. Poi, giovanissimo, si avvicinerà al fascismo vivendone appieno, con ingenuo entusiasmo, tutte le vicende storiche più importanti. Con la partenza come volontario per la guerra sul fronte libico ed al successivo ritorno dal campo di prigionia americano dove era stato rinchiuso e con la morte del fratello partigiano troverà il suo antifascismo nella causa del socialismo inteso totalitariamente. Una volta rotto anche il terzo busto di gesso dovrà imparare a muoversi nel mondo senza più certezze, sicurezze e verità assolute.

1976 Esce La stanza del vescovo, romanzo di Piero Chiara ambientato sul Lago Maggiore. narra la vicenda di Mario Temistocle Orimbelli, che dopo essere stato lontano dall'Italia per 10 anni, prima e durante la seconda guerra mondiale, una volta tornato a casa cerca di sopperire alla monotonia matrimoniale con avventure boccaccesche. La storia, ambientata dopo una prima parte da commedia, diventa gialla, drammatica e infine tragica.

1976 Vincenzo Cerami pubblica Un borghese piccolo piccolo. Il romanzo racconta la vicenda di un impiegato di un ministero, molto vicino ad andare in pensione, di nome Giovanni Vivaldi, il quale ha una moglie di nome Amalia ed un figlio che ha il diploma di ragioniere di nome Mario.

1976 Inizia lo sbarco di Rupert Murdoch negli Stati Uniti con l’acquisto del New York Post

5 gennaio 1976 - Si svolge a Milano un convegno dell'ANTI. L’obiettivo, fallito, è quello di mettere d'accordo sullo Statuto le radio private.

6 gennaio 1976 Sandokan, liberamente tratto dal romanzo di Emilio Salgari, è uno sceneggiato in sei episodi con Kabir Bedi e Carole André, regia di Sergio Sollima. Sarà seguito mediamente da 27 milioni e 300 mila spettatori

12 gennaio 1976: Il deputato DC Marcello Simonacci presenta un disegno di legge il cui scopo è modificare e integrare la legge 14 aprile 1975 (la riforma Rai). Nell'art.4 si legge che "l'istallazione e l'esercizio degli impianti di diffusione, sia etere che via cavo, sonora e/o televisiva di programmi, sono ammessi relativamente a territori limitati al comune, alla provincia o, al massimo, alla regione"

12 gennaio 1976 Primo programma trasmesso in lingua basca.

13 gennaio 1976 Prima puntata di un giallo poliziesco diverso,"Dov'e Anna". E' centrato sul rapporto tra i personaggi che cercano la protagonista. La sceneggiatura delle 7 puntate è di Diana Crispo e Biagio Proietti. M. Rigillo, S. Gabel e T. Ricci sono i protagonisti, diretti da Pie­ro Schivazappa.

14 gennaio 1976 Eugenio Scalfari lancia il nuovo quotidiano di centrosinistra La Repubblica grazie ad una joint venture fra il Gruppo Mondadori e il Gruppo Espresso Debenedetti 

15 gennaio 1976 Deposito della Sentenza della Corte Costituzionale che dichiara “manifestamente infondata la questione di costituzionalità delle norme che legittimano il monopolio radiotelevisivo in quanto dichiarate incostituzionali dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 225 del luglio 1974”.

30 gennaio 1976 Costituzione delle nuove «strutture centrali» della RAI, a seguita della riforma. Al posto del Canale Nazionale e del Secondo Canale e dei tre Programmi radiofonici, nascono le nuove Reti e Testate, unitamente al Dipartimento scolastico-educativo e ai Supporti:
·        alla ideazione e realizzazione dei programmi televisivi sono preposte 2 Reti (Raiuno e Raidue) mentre 2 Telegiornali (TG1 e TG2) assicurano l'informazione;
·        alla ideazione e realizzazione dei programmi radiofonici risultano preposti 3 Reti (Radiouno, Radiodue, Radiotre)  e 3 Giornali Radio (GR1, GR2, GR3).
·        A questi si affiancano le strutture radiotelevisive del Dipartimento trasmissioni scolastiche ed educative per adulti, della Direzione tribune e accesso, della Direzione servizi giornalistici e programmi per l'estero.
Le reti sono a loro volta articolate in strutture di programmazione che “mediante una distribuzione di competenze, di presenza nelle diverse fasce orarie e nei giorni della settimana nonché di fattori della produzione, coprono  la gamma delle trasmissioni culturali e di intrattenimento”. Le testate curano le trasmissioni a carattere giornalistico. L'autonoma attività di trasmissione di Reti e Testate sarà avviata in primavera.

La cosiddetta lottizzazione di reti e testate si realizza nel rispetto del pluralismo: 
a) Alla ideazione e realizzazione dei programmi televisivi sono preposte 2 Reti:
·        Rete 1 affidata al democristiano Mimmo Scarano
·        Rete 2 affidata al socialista Massimo Fichera.

b) Assicurano l'informazione televisiva due Telegiornali distinti:
·        il TG1 diretto dal democristiano “anomalo” Emilio Rossi con vice direttore Emanuele Milano
·        il TG2 diretto con il sostegno della sinistra socialista e dei comunisti da Andrea Barbato in seguito al mancato accordo con i socialisti sulla nomina del repubblicano Sergio Telmon (o di Piero Angela o, ancora di Giovannino Russo) con Giuseppe Fiori vicedirettore

·        c) Alla ideazione e realizzazione dei programmi radiofonici risultano preposti 3 Reti: Radiouno assegnata al socialdemocratico Luigi Baldari,
·        Radiodue, assegnata al democristiano Vittorio Citterich (poi sostituito da Corrado Guerzoni) Radiotre affida al socialista Enzo Forcella

d) Assicurano l’informazione radiofonica 3 Giornali Radio:
·        il GR1 diretto dal socialista Sergio Zavoli,
·        il GR2 diretto dal democristiano Gustavo Selva
·        il GR3 diretto dal socialdemocratico Mario Pinzauti.

La radio abbandona il modello di forte accentramento adottato nel 1964 e al pari delle reti televisive, ne adotta uno opposto che lascia a Radiouno, Radiodue e Radiotre una grande autonomia ideativa e realizzativa

30 gennaio 1976: La Rizzoli dichiara guerra alla Rai e alla Sipra. Contesta la legittimità del monopolio, accusa la Sipra di concorrenza sleale e chiede un risarcimento danni.

1 febbraio 1976 Iniziano le trasmissioni a colori della Rai solo per sei ore al giorno

Febbraio 1976 Nasce Mondadori Audiovisual, nuova divisione all’interno della società editrice Mondadori. Produrrà documentari culturali sperimentali.

7 febbraio 1976: Grazie a un accordo con la catena di ripetitori SIT, di proprietà del gruppo Marcucci, Telemontecarlo diventa visibile anche a Roma

9 febbraio 1976  A Bologna nasce Radio Alice. La diretta delta sue chiusura, con l'irruzione delta polizia, passerà alla storia.

12 febbraio 1976 Presidente del Consiglio dei Ministri è Aldo Moro (dc) che resterà in carica fino al 29 luglio 1976 di un governo monocolore DC. Il Governo Moro V rimarrà in carica sino al 29 luglio 1976, per un totale di 167 giorni, ovvero 5 mesi e 17 giorni. Ministro delle Poste e Telecomunicazioni è Giulio Orlando. Sottosegretario rimane Giuseppe Fracassi Adoldo Sarti diventa Ministro del Turismo e Spettacolo

12 febbraio 1976 Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi

12 febbraio 1976 Per La musica nel tempo vanno in onda due trasmissioni dedicate a Mozart e la tradizione massonica di Luigi Bellingardi. Oggi la prima.

16 febbraio 1976  Alle 15. 40 nasce Studio 105, the inizia a trasmettere sui 105.650 MHz a Milano. Con il tempo gli ascoltatori verranno detti "novanta­noviani" per via delta rete lombarda, tutta vicina alla frequenza di 99 MHz (poi parte stessa dei logo delta radio). L’emittente amplia progressivamente la diffu­sione e cambia il nome in Rate 105 (1983). Raggiunge la copertura nazionale nell'89 e assume il definitivo nome Radio 105 nel gennaio dei 1996.

20-21 febbraio 1976 I presidenti delle Regioni discutono sulla riforma della Rai e sul ruolo delle Regioni formulando critiche al governo per lo stato di disinteresse nell’applicazione della riforma.  Le Regioni danno vita a un "fronte comune contro le scelte verticistiche della Rai-Tv (...) L'obiettivo è quello di conquistare un reale potere a livello delle trasmissioni regionali attraverso il decentramento e la gestione diretta della regolamentazione del diritto di accesso"

21-22 febbraio 1976 Nasce a Firenze per opera delle radio associative l'assemblea costitutiva della Federazioni Radio Emittenti Democratiche (fred).

23 febbraio 1976 Pinocchio di Carmelo Bene, da Collodi. Presentazione di Franco Quadri, interpretazione e regia sempre di Bene.

24-25 febbraio 1976 L’Associazione Nazionale delle Tele radiodiffusioni (anti) richiede un decreto legge o governativo per disciplinare l’emittenza privata radiofonica e televisiva locale.

26 febbraio- 3 marzo 1976  Nasce Radio Radicale, organo dei Partito Radicale che colma presto la lacuna delle reti di stato nella copertura radiofonica delle sedute dei Parlamento Italiano.

3-7 marzo 1976 XL Congresso socialista a  Roma. Le correnti sono cinque: area Francesco De Martino (42,7%), area Giacomo Mancini (19,8%) L’area Riccardo Lombardi (17,8%), area Pietro Nenni (14%) e area Gino Bertoldi (5,7%). La maggioranza viene costituita da un'alleanza fra De Martino e Mancini e prevede il primo segretario. Sotto la guida di Francesco De Martino, il PSI ritira l'appoggio ai governi della DC, con l'obiettivo di supportare la crescita elettorale del PCI al fine di arrivare ad un esecutivo guidato dalle sinistre. De Martino scrive che il PSI ha una funzione politica a termine: permettere la completa maturazione del PCI fino alla sua partecipazione diretta al governo. Una volta raggiunta tale maturazione, di fatto, il PSI avrebbe esaurito le proprie funzioni.

15 marzo 1976- Dopo lunghe prove tecniche di messa in onda, iniziano le trasmissioni regolari di Radio Città Futura. Ne è editore una cooperativa con Giulio Savelli, che lascia poi il posto a Renzo Rossellini.

15 marzo 1976 Avvio operativo dei nuovi Telegiornali e Giornali Radio, riorganizzati a seguito della riforma e ristrutturati secondo il principio dell'autonomia su basi paritarie. L'ossatura quotidiana dell'informazione televisiva è fissata con tre edizioni del TG1 (ore 13.30-14.00, 20.00-20.45, edizione notte a chiusura programmi) e tre edizioni del TG2 (ore 13.00-13.30, 19.45-20.45, edizione della notte). Polemiche per il servizio di Bruno Vespa al congresso socialdemocratico che documenta ampiamente le contestazioni contro il leader Mario Tanassi

15 marzo 1976 Enzo Forcella, dà il via a Quotidiana , lettura-commento dei giornali del mattino, poi ribattezzato Prima Pagina che - come scriverà più tardi lo stesso Forcella in un appunto per i collaboratori di Prima Pagina -  “da allora si è affermata come appuntamento di più alto ascolto della rete e come una delle trasmissioni radiofoniche seguite con maggiore interesse dal mondo politico e dalla stampa” 

20 marzo 1976 - La SIAE (Società italiana autori e editori) propone una tarif­fa forfettaria che le radio private dovranno pagare per le loro trasmissioni musicali. La richiesta suscita proteste delle radio aderenti alla FRED; l'ANTI si dichiara disposta alla trattativa.

22 marzo 1976 Per gli Speciali del GR 1, primo numero di Controvoce , rubrica che approfondisce temi d'attualità.

23 marzo 1976 Nuovo settimanale del TG2 "Dossier" a cura di Ezio Zefferi. Presenta il documento della settimana.

28 marzo 1976 Renzo Arbore e Maurizio Barendson si alternano nella presentazione di cronache e fatti di sport e spettacolo sulla rete 2 dalle 14.30 alle 19.00 nel contenitore L'altra domenica. Compare in video Roberto Benigni. E’ il programma dell’anno. Trasgressione, ironia, anticonformismo sono il frutto di anni di sperimentazione di nuovi linguaggi sulla radio. La rottura con le paludate trasmissioni televisive domenicali degli anni precedenti è evidente. La Rete 2 di Massimo Fichera segna l’inizio di una breve ma fertile stagione dove sorge una chiara concorrenza interna al monopolio

31 marzo 1976 - Cominciano le trasmissioni di Controradio. Fondata come coope­rative con Pio Baldelli direttore e Claudio Popovic editore, la radio mantiene que­sto assetto fino al 1982 quando in seguito a contrasti politici la cooperativa si scioglie. Nel 1983 alcuni vecchi soci della cooperativa rilevano la testata e la tra­sformano in srl. Dal 1992 è entrata a far parte dei network di Radio Popolare.

Primavera 1976 I telegiornali iniziano ad essere trasmessi a colori

1 aprile 1976- II CICoM (Centro per l'Informazione e le Comunicazioni di masse) di Perugia, uno società per azioni di proprietà delta Provincia e dei Comune, inaugura le trasmissioni della sua stazione radiofonica Radio Umbria.

Aprile 1976 Avvio di Tele Radio City a Castelletto d’Orba per le province di Vercelli, Alessandria e Novara. L’emittente verrà poi estesa a tutto il Piemonte e a parte della Liguria e della Lombardia. La concessionaria pubblicitaria è la Gestione Radiotelevisiva (grt). L’attività radiotelevisiva, e la relativa raccolta pubblicitaria, cominciano a estendersi all’ambito regionale.

Aprile 1976: Orlando (PSI) e Baslini (PRI) presentano un progetto di legge sulla regolamentazione delle emittenti private. Secondo la proposta la diffusione televisiva su scala nazionale viene riservata allo stato, mentre l'iniziativa privata deve limitarsi all'ambito locale. Gli operatori di radio e TV private si dichiarano favorevoli a una regolamentazione

4 aprile 1976 1 Va in onda per la, prima volta, dopo il Giornale Radio delle 8.00, la rubrica Edicola del GR1.

30 aprile 1976 Esce Todo Modo di Elio Petri

2 maggio 1976 Pippo Franco Un programma in meridiana presentato da Pippo Franco: Praticamente, no? Regia di Sergio D'Ottavi.

4 maggio 1976 Iniziano le pubblicazioni de El Pais che dopo due anni diventerà il quotidiano più venduto a Madrid.

6 maggio 1976 Terremoto di rara violenza nel Friuli con 6,3 di magnitudo secondo la scala Richter. Notiziari, edizioni straordinarie e servizi speciali sia in radio sia in televisione aggiornano continuamente sulla calamità abbattutasi in una vasta zona dell'Italia Nord-Orientale.

10 maggio 1976 E' avviata l'autonoma attività di produzione e trasmissione delle reti televisive nate dalla riforma.

17 maggio 1976 Il Presidente Rai Beniamino Finocchiaro denuncia che “In Italia operano, in condizioni di illegalità e pirateria, 600 stazioni radiofoniche e qualche decina di emittenti televisive private via etere. Il nostro è l’unico paese in tutta l’Europa democratica occidentale a tollerare questo stato di anarchia”. Il Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni Giulio Orlando (dc) precisa di voler intervenire non indiscriminatamente ma solo “contro la fungaia di emittenti e soprattutto su chi disturba i servizi e occupa frequenze destinate ad altri fini…”.

18 maggio 1976 Un nuovo ciclo a cura di Luca Lombardi è dedicato a Brecht e la musica. Prima trasmissione: Brecht musicista di se stesso.

28 Maggio 1976 Prima trasmissione di Cronaca, fatti e problemi delle realtà sociali. Pro­gramma realizzato dai protagonisti, in collaborazione con la Rete TV2, Ra­diotre e GR 3.

2 giugno 1976. Tve si collega in diretta con Washington  trasmettendo il discorso di Juan Carlos Al Congresso e al Senato degli Stati Uniti. Juan Carlos si dichiara favorevole ad un processo di democratizzazione.

3 giugno 1976: La corte costituzionale inizia il dibattimento sulla legittimità delle emittenti private. "La questione che dieci pretori di diverse città hanno portato all'esame della corte riguarda alcuni articoli della legge di riforma. La legge afferma che sono riservati allo Stato, che l'ha dati in concessione alla Rai, tutti i servizi di telecomunicazioni eccetto gli impianti di TV via cavo locali (per i quali è però necessaria l'autorizzazione) e i ripetitori privati di programmi nazionali e stranieri. L'articolo 1 dice che è riservato allo stato il servizio di 'diffusione circolare di programmi radiofonici via etere e di programmi televisivi via etere' senza la specificazione 'su scala nazionale' citata invece per la diffusione di programmi via cavo. La mancata specificazione che il servizio pubblico è quello su scala nazionale sarà alla base della discussione della corte costituzionale, così come la definizione di 'circolare' per quanto riguarda la diffusione dei programmi radiofonici. Infatti, per molti pretori che hanno rimesso gli atti alla corte le radio private non hanno impianti 'circolari', poiché irradiano le loro trasmissioni localmente, a raggio limitato, e perciò non contrastano con il monopolio e con la legge"

7 giugno 1976 Prima puntata del Cavallo selvaggio di Zane Grey, nell'adattamento radio­fonico di Domenico Meccoli. Regla di Gennaro Magliulo. E' considerato il primo romanzo western adattato per la radio.

20 giugno 1976 Elezioni per la settima legislatura con il voto dei diciottenni. Segnano una svolta a sinistra La DC rimane il partito di maggioranza relativa con il 38,7% dei voti. Ma i  comunisti ottengono il loro massimo storico con il 34,4, mentre i socialisti del PSI rimangono al 9,6%.  Il MSI si conferma quarta forza politica nazionale, ma scende ulteriormente al 5,2% Stazionari i socialdemocratici conquistano il 3,4% i repubblicani in lieve crescita al 3,1%, mentre Democrazia Proletaria conquista il 1,5% e i liberali perdono quasi tutti i loro consensi conquistando solo l’1,3%. Nel parlamento entrano anche 4 esponenti del Partito Radicale che ottiene l’1,1%.

Le elezioni spianano la strada ai governi di unità nazionale percepiti nell’opinione pubblica come l’incontro di compromesso storico fra DC e PCI. Dal risultato elettorale il partito  socialista di De Martino dopo una campagna per l’alternativa di sinistra alla DC ottiene il risultato elettorale più basso di sempre mai raggiunto dal PSI, ovvero con gli stessi risultati elettorali del 1972, il punto più basso di sempre mai raggiunto dal PSI, con un'imprevista flessione negativa rispetto al precedente turno di elezioni amministrative. Lo squilibrio elettorale col PCI sfiora il 25%. Alle elezioni politiche del 1976 dunque il Partito Socialista. In ogni caso, nel 1976, dopo le elezioni politiche, proprio dal PSI la sopraddetta alternativa si rende possibile: si esprime il non dissenso di PSDI, PRI, DP ma non l’assenso del PCI.

25 giugno 1976 Terza sentenza della Corte Costituzionale. Tale sentenza legittima le stazioni radio e TV private "di portata non eccedente l'ambito locale". A favore della liberalizzazione - rivelerà Scalfari ne la Repubblica il 3 luglio - votano undici giudici costituzionali, contro soltanto due. "La Corte ha voluto punire i politici che hanno approvato e soprattutto gestito la riforma della Rai-Tv ignorando le precise condizioni poste dalla Corte stessa alla legittimità del monopolio pubblico radiotelevisivo: apertura delle trasmissioni alla collettività e garanzia di pluralismo e imparzialità dell'informazione"
La corte, infatti, "postula la necessità dell'intervento del legislatore nazionale" (ossia invita il Parlamento) a stabilire quale organo dell'amministrazione dello Stato sia competente a "provvedere all'assegnazione delle frequenze e all'effettuazione dei conseguenti controlli, e fissi le condizioni che consentano l'autorizzazione all'esercizio di tale diritto in modo che questo si armonizzi e non contrasti con il preminente interesse generale di cui sopra e si svolga sempre nel rigoroso rispetto dei doveri ed obblighi, anche internazionali, conformi a Costituzione". In particolare, prosegue la sentenza, si dovranno stabilire:
"a) i requisiti personali del titolare dell'autorizzazione e dei suoi collaboratori, che diano affidamento di corretta e responsabile gestione delle trasmissioni;
b) le caratteristiche tecniche degli impianti e la relativa zona di servizio, nonché la specificazione delle frequenze e dei canali utilizzabili;
c) l'esatta indicazione dell'ambito di esercizio, il cui carattere 'locale' deve essere ancorato a ragionevoli parametri d'ordine geografico, civico, socio-economico, che consentano di circoscrivere una limitata ed omogenea zona di utenza, senza, peraltro, eccessive restrizioni, tali da vanificare l'esercizio medesimo;
d) eventuale fissazione di turni ed adozione di ogni altro accorgimento tecnico, al fine di non turbare il normale svolgimento del servizio come sopra riservato allo Stato ai sensi degli art. 1 e 2 della citata legge n.103 del 1975 (la riforma della Rai, NDR) e di ogni altro servizio parimenti riservato allo Stato; ed al fine di rendere possibile il concorrente esercizio di attività da parte degli altri soggetti autorizzati;
e) limiti temporali per le trasmissioni pubblicitarie, in connessione con gli analoghi limiti imposti al servizio pubblico affidato al monopolio statale;
f) ogni altra condizione necessaria perché l'esercizio del diritto, previa autorizzazione, si svolga effettivamente nell'ambito locale e non dia luogo a forme di concentrazione o situazioni di monopolio o oligopolio"

26 giugno 1976: Il presidente della Rai Beniamino Finocchiaro contesta la decisione della corte: "A prima vista si possono fare le seguenti considerazioni:
1) In Italia, la Corte continua ad assolvere ad un ruolo che avrebbe dovuto essere proprio del Parlamento, e ciò in quanto, di fatto, l'intera legislazione radiotelevisiva viene modificata;
2) il nostro è il primo paese in Europa in cui avremo la legalizzazione del caos nel sistema radiotelevisivo;
3) avendo degradato a livello amministrativo un problema eminentemente politico nessun rigore legislativo potrà più tutelare il monopolio pubblico e quindi il diritto di accetto a tutti i cittadini, a tutte le comunità e di tutte le istituzioni al mezzo televisivo;
4) è capzioso sostenere il concetto che la dimensione locale può impedire la creazione di un sistema alternativo: la territorialità delle iniziative, infatti, non potrà impedire collegamenti mimetizzati o articolati che in concreto consentono un sistema oligopolistico alternativo"

1 luglio 1976 Viacom dà vita ad un proprio canale a pagamento  Showtime sulla rete cavo di Dublino in California Dal 7 marzo 1978, Showtime espandendosi sul mercato nazionale via satellite inizierà a competere con HBO e altre reti televisive via cavo
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5-24 luglio 1976 Sono formalizzate le strutture operative RAI delle Direzioni di Supporto, delle Sedi regionali e dei Centri di produzione secondo il dettato della riforma del 1975.

11 luglio 1976 Prende il via un ciclo condotto da Gianni Agus e Paola Quattrini dedicato all'operetta europea e americana. Titolo: Vaghe stelle dell'operetta. Testi di Jean Blondel. Prima trasmissione dedicata a La contessa Maritza di Kalman, con Elena Sedlak.

11 luglio 1976 La trasmissione delle 6.00 di Radiodue cambia. Anziché Il mattiniere è Un altro giorno divagazioni con Turi Vasile.

15 luglio 1976 Limite al monopolio in ambito locale e apertura alla "concorrenza" La Sentenza n. 202 della Corte Costituzionale limita il monopolio pubblico del servizio radiotelevisivo via etere, consentendo l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione non eccedente l’"ambito locale". Da questo momento è il boom dell'emittenza privata in Italia che, manife­statasi gia in precedenza, acquista ora il crisma dell'ufficialità in nome del "pluralismo". Di fatto, e nonostante ulteriori pronunce contrarie della Corte Costituzionale, radio e televisioni private prolifereranno, negli anni successivi, debordando progressivamente dall'ambito locale a bacini d'utenza regionali, interregionali, infine nazionali. Negli anni 80 la moltiplicazione delle inizia­tive cederà il posto alla concentrazione, soprattutto nel settore televisivo, dando vita ad alcuni network dominanti sulle emittenti locali (RAI-Affari Legali/Documentazione Italia, 1981).

16 Luglio 1976 Rivolta dei quarantenni Il PSI nel comitato centrale del luglio 1976 tenutosi al Midas ritira la fiducia a De Martino, eleggendo segretario nazionale il quarantenne Bettino Craxi, in quel momento vicesegretario e membro di punta della corrente autonomista di Pietro Nenni. Nuovo vicesegretario sarà il dirigente siciliano Salvatore Lauricella.

17 luglio 1976 In collegamento via satellite da Montreal, trasmissioni sperimentali a colori per la «Cerimonia d'apertura della XXI Olimpiade».

23 luglio 1976 Prima numero di Spazio tre settimanale radiofonico d'informazione lettere e arti, musica e spettacolo condotto da Orazio Gavioli.

23 luglio 1976 Rusconi Elettronica, società produttrice di programmi audiovisivi per la formazione e l’aggiornamento professionale, diventa Audiovisual System.

24 luglio 1976 Viene nominato Rafael Ansón Oliart nuovo Direttore Generale per la Radiodiffusione. Si produce un cambiamento soprattutto nei servizi informativi con l’arrivo di nuovi professionisti che favoriscono un immagine di modernizzazione e innovazione. Contemporaneamente il fratello, Luis María Ansón, ex direttore del quotidiano abc, viene nominato Presidente e Direttore Generale della Agencia efe

28 luglio 1976 La Sentenza della Corte Costituzionale n. 202 viene depositata: limita il monopolio pubblico del servizio radiotelevisivo via etere, consentendo l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione non eccedente l'«ambito locale» ovvero liberalizza definitivamente “l‘installazione e l’esercizio di impianti di diffusione radiofonica e televisiva via etere di portata non eccedente l’ambito locale”. Si rimanda la definizione di un assetto complessivo del settore radiotelevisivo a una futura legislazione (che arriverà solo nel 1990) e nella fattispecie “di autorizzazioni che stabiliscano tra l’altro condizioni idonee a salvaguardare il servizio pubblico di preminente interesse generale e a impedire qualsiasi forma di concentrazione che vanificherebbe non solo il limite dell’ambito locale, ma le stesse ragioni giustificatrici della liberalizzazione”.

28 luglio 1976 La Sentenza della Corte Costituzionale n. 202 viene depositata: limita il monopolio pubblico del servizio radiotelevisivo via etere, consentendo l'installazione e l'esercizio di impianti di diffusione non eccedente l'«ambito locale» ovvero liberalizza definitivamente “l‘installazione e l’esercizio di impianti di diffusione radiofonica e televisiva via etere di portata non eccedente l’ambito locale”. Si rimanda la definizione di un assetto complessivo del settore radiotelevisivo a una futura legislazione (che arriverà solo nel 1990) e nella fattispecie “di autorizzazioni che stabiliscano tra l’altro condizioni idonee a salvaguardare il servizio pubblico di preminente interesse generale e a impedire qualsiasi forma di concentrazione che vanificherebbe non solo il limite dell’ambito locale, ma le stesse ragioni giustificatrici della liberalizzazione”.

Estate 1976 Esplode il fenomeno delle radio «libere»: erano 150 nel 1975 e saranno 2600 tre anni dopo. Commerciali, politiche o d'informazione: sono questi i tre modelli che caratterizzano le nuovi emittenti, quasi tutte a dimensione locale. Nasce Rete 105 di Milano, la prima emittente privata nazionale: si collega con un sistema di ponti radio con tutto il paese. A Roma nasce Radio dimensione suono che in breve diventa il più importante nerwork della capitale e sarà destinato a divenire capofila della radiofonia commerciale. Come emittente di servizio inizia a trasmettere Radio Radicale.

Luglio 1976 Edilio Rusconi fonda a Roma Quinta Rete e tre mesi dopo avvia a Milano Antenna Nord. Concessionaria pubblicitaria è la spe (Società Pubblicità Editoriale). La società Audiovisual System del Gruppo Rusconi acquisisce i diritti per la distribuzione di film concentrando la propria attività produttiva nel segmento delle televisioni private.

Estate 1976Paolo Grassi lascia la sovrintendenza del Teatro alla Scala diventando vicedirettore generale Rai per la radiofonia

Luglio 1976 TeleMilanocavo dopo la sentenza della Corte Costituzionale inizia a trasmettere ormai via etere, assumendo la denominazione di Telemilano e successivamente nel settembre 1978 di Telemilano 58, dal nome del canale utilizzato per le trasmissioni quando verrà ceduta alla Fininvest di Silvio Berlusconi. 

Estate 1976Paolo Grassi lascia la sovrintendenza del Teatro alla Scala diventando vicedirettore generale Rai per la radiofonia

29 luglio 1976 Inizia la stagione della solidarietà nazionale. In seguito alle elezioni politiche si apre la stagione dei governi di unità nazionale. Per la prima volta dopo la rottura del 1947, un governo ottiene la “non sfiducia” del Partito Comunista Italiano. Presidente del Consiglio dei Ministri è Giulio Andreotti (dc) a capo di un monocolore DC. Il Governo Andreotti III otterrà la fiducia il 6 agosto e rimarrà in carica sino all'11 marzo 1978, per un totale di 590 giorni, ovvero 1 anno, 7 mesi e 10 giorni. Ministro delle Poste e Telecomunicazioni diventa Vittorino Colombo. Sottosegretari sono Giuseppe Antonio Dal Maso, Elio Tiriolo Dario Antoniozzi diventa Ministro del Turismo e spettacolo

29 luglio 1976 Nasce Tele Roma 56, emittente della capitale che trasmette via etere terrestre. L’iniziativa è opera dello stesso editore di Tele Roma Cavo.

1 agosto 1976 Prime trasmissioni, sulle frequenze di Tele Montecarlo, di gbr. L’emittente trasmette programmi a colori dalle 22.45 alle 24.00.

Agosto 1976  Il nuovo Direttore Generale ammette che UHF è ricevuta solo nel 16% del territorio nazionale

15 agosto 1975: Stefano Rodotà interviene su Repubblica con un articolo intitolato “La spinosa questione della libera antenna". Rodotà parla della questione pubblicitaria: " La liberalizzazione delle radio e TV locali ha dato piena cittadinanza ad un altro agguerrito concorrente della torta pubblicitaria, anche se la corte si è preoccupata di ribadire il principio del 1974, affermando che pure per le emittenti locali dovranno essere fissati tetti per la pubblicità. In attesa che quest'ultimo punto venga regolato dalla legge che disciplinerà l'intera materia delle radio e delle televisioni libere, è indispensabile che il gruppo di lavoro della commissione parlamentare tenga conto di questo fatto nuovo, fissando i limiti alla pubblicità radiotelevisiva in modo da contemperare gli interessi non più di due (stampa e Rai- Tv) ma di tre concorrenti. In realtà c'è un quarto concorrente di cui sembra quasi dimenticata l'esistenza: le televisioni cosiddette straniere (Capodistria, Montecarlo, Svizzera Italiana, in prospettiva Malta e altre ancora), i cui incassi per la pubblicità di prodotti industriali italiani sono già cospicui e crescenti. Qui non esiste alcun bisogno di leggi nuove. La legge di riforma del 1975, ammettendo la diffusione a mezzo di ripetitori dei programmi di tali stazioni, ha tassativamente vietato la trasmissione della pubblicità Tecnicamente non esiste alcun problema per 'oscurare' i programmi nel momento in cui vengono trasmessi i brani pubblicitari. Parchè allora non si fa rispettare quel chiarissimo divieto? (...)Sulla disciplina delle trasmissioni straniere sarà forse bene che il Parlamento ritorni quando si occuperà delle emittenti locali, per evitare che, attraverso stazioni installate proprio al di là dei confini, venga aggirato il divieto alla creazione di reti radiotelevisive libere a carattere nazionale (...)  E' indispensabile che una legge venga approvata al più presto. Già oggi siamo in una situazione a metà tra il caos e la giungla, dalla quale possono avvantaggiarsi sono i più forti e i più organizzati, che cercano di sfruttare la libertà d'antenna per far nascere nuove e più pesanti forme di monopolio dell'informazione. Per evitare ciò, bisogna che il futuro regime dell'autorizzazione delle emittenti locali privilegi i gruppi espressivi di esigenze effettivamente locali e di interessi 'pluralistici'; che gli organismi competenti per l'autorizzazione siano gestiti democraticamente, e non 'penetrabili' dagli interessi più forti; che esista un severo regime di controlli e una precisa regolamentazione dei casi di revoca dell'autorizzazione.

16 agosto 1976 Esce Novecento di Bernardo Bertolucci

20 agosto 1976: "Il dardo lanciato da Angelo Rizzoli al cuore del monopolio televisivo statale  ha fatto centro. Tele-Malta ha cominciato a trasmettere i suoi programmi, limitati, per ora, solo a qualche scarno notiziario in italiano sul secondo canale maltese (...) Ancora per qualche settimana Tele-Malta si potrà vedere solamente in Sicilia e, con molta difficoltà, in qualche zona dell'Italia meridionale. Ma già da tempo i tecnici stanno studiando un progetto di ripetitori che permetterà di ricevere Tele-Malta in tutte le case d'Italia"

23 agosto 1976: In un articolo su La Stampa Carlo Sartori sostiene che  "Il monopolio radiotelevisivo, di fatto, non esiste più. se alle televisioni straniere ricevibili in parecchie zone della penisola si aggiungono le circa 50 TV indipendenti e le oltre 600 radio libere sparse in ogni città, si ha una precisa idea di come l'originaria 'riserva allo Stato delle trasmissioni circolari via etere' sia già perfettamente vanificata. Secondo studi condotti dallo stesso Sartori all'università di Stanford, California, "in un settore industriale ad alta tecnologia quale è quello dei mezzi di comunicazione, la liberalizzazione conduce inevitabilmente al suo opposto, ossia ad una concentrazione". Trasferendo "queste linee di sviluppo – prosegue Sartori - nella realtà sociologica italiana ci si trova di fronte ad una 'anomalia' così importante che ci costringe ad inserirla come variante in un processo. E' la presenza, nel nostro paese, di un monopolio radiotelevisivo diverso da quello esistente in molti stati europei, un monopolio che, per oltre vent'anni è stato feudo incontrastato dell'affossatore regime democristiano e che oggi, al di là della retorica della riforma, si è semplicemente spaccato lungo le linee precostituite di una bieca lottizzazione interpartitica; un monopolio che neppure l'ingresso del PCI nell'area di governo potrà strutturalmente cambiare (...) Di fronte a questo stato di cose, la liberalizzazione radiotelevisiva, pur con tutti i suoi pericoli, può giocare un ruolo importante e delicato: può metter con le spalle al muro il monopolio, costringere i partiti ad abbandonare il frusto schema del 'do ut des' per tentare una vera 'rivoluzione' del nostro sistema comunicativo; può sortire un effetto 'triggering', detonatore, su una spirale inarrestabile di positive innovazioni
25 agosto 1976 Si insedia il primo governo Raymond Barre. Rimarrà in carica sino al 29 marzo 1977. Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications : Norbert Ségard Secrétaire d’État à la Culture : Françoise Giroud (RAD)

Settembre 1976 Riprendono in uno sciame fitto e continuo le scosse sismiche in Friuli

3 settembre 1976: Si svolge a Venezia il convegno "Riforma della Rai e sentenza della Corte costituzionale", in cui vengono espressi punti di contatto tra la posizione del PCI, del PSI e della DC.

4 settembre 1976 Esce  L’ultima donna di Marco Ferreri

10 Settembre 1976 Angelo Rizzoli annuncia l’avvio di una nuova televisione estera per l’Italia, Tivù Malta, costituita a Lussemburgo tra una società del gruppo Rizzoli e il governo maltese, e  destinata a coprire, come annuncia lo stesso leder maltese Dom Mintoff, tutta l'Italia dalla Sicilia a Trieste. "La società Tivumalta - spiega Repubblica - è al 50% di Rizzoli, tramite la Siee, e al 50% del governo maltese. Inizialmente utilizzerà, a pagamento, le attrezzature di Telemalta, la stazione televisiva dell'isola (con un raggio di diffusione limitato", e successivamente ne creerà di proprie. I programmi e la gestione saranno forniti a Tivumalta dalla Siee, gratuitamente. La Siee si è impegnata, inoltre, a impiantare da sola altre attrezzature e altri ripetitori necessari in Italia. Ma anche il capitale di Tivumalta, in realtà, è interamente di Rizzoli. Come ha tenuto a far capire Dom Mintoff, il governo maltese non tirerà fuori neanche un quattrino per la sua partecipazione del 50%. Questi sono infatti i termini economici e operativi dell'accordo: entro due anni la Siae verserà 1 milione di sterline maltesi (due miliardi di lire) per la realizzazione delle attrezzature nell'isola; Malta metterà a disposizione il terreno per gli impianti e la licenza, valutati esattamente la stessa cifra"

12 settembre 1976- Per iniziativa di Ciro Niespolo nasce l'emittente locale na­poletana Radio Kiss Kiss. Nel giro di pochi anni diventerà la radio più ascoltata in Campania.

18 settembre 1976 Bettino Craxi diventa segretario del PSI

22 settembre 1976: Eugenio Scalfari dedica al tema televisivo un commento intitolato "Sventola il tricolore su Malta e Montecarlo". "Per chi, come il sottoscritto, da anni è convinto che il monopolio radiotelevisivo sia giuridicamente insostenibile, moralmente e politicamente indifendibile e tecnicamente superato, la notizia non è di quelle che inducono alle gramaglie. Questo monopolio ci ha dato assai più inconvenienti che vantaggi; doveva tirar le cuoia da almeno cinque anni; è sopravvissuto a se stesso; prima se ne sgombrerà il campo, meglio sarà. Ma ciò detto, restano almeno tre problemi: 1) che fare della Rai; 2) come organizzare gli spazi radiotelevisivi disponibili per la concorrenza; 3) come impedire che essi siano 'accaparrati' da oligopoli politici ed economici che frustrerebbero il dettato costituzionale. Sul primo punto con c'è molto da strologare: la Rai può svolgere un utilissimo ruolo di 'paragone' né più né meno di quanto accade in Gran Bretagna con la Bbc, cercando possibilmente d'essere competitiva sul mercato in termini di costi e di qualità di servizi. Il secondo e il terzo punto richiedono un discorso assai più complesso, che ci ripromettiamo di approfondire nei prossimi giorni. Per ora si può dir questo: essendosi accorta che all'interno della Rai non poteva fare più il bello e il cattivo tempo, la DC ha pensato bene di incoraggiare due esperimenti 'extra moenia'. Uno è Telemontecarlo, gestito da Indro Montanelli, che serve ad ancorare alla Dc la 'maggioranza silenziosa'; l'altro è appunto la rizzoliana Telemalta, che dovrebbe servire a mantener agganciata la clientela democristiana dislocata tra Piccoli e Zaccagnini. Entrambe le reti fanno perno su pubblicità illegale, consentita da colpevoli tolleranze del governo. D'altra parte Rai, Montecarlo e Telemalta, sommate insieme, scateneranno una tale 'bagarre' sul mercato pubblicitario da mettere per terra quel poco che ancora resta dell'editoria giornalistica, ad eccezione ovviamente dei giornali di Rizzoli agganciati a Telemalta e del Giornale di Montanelli agganciato a Montecarlo. Il progetto, non c'è che dire, è ben pensato. Mi piacerebbe proprio di conoscere in proposito l'opinione di Craxi, di Berlinguer e di La Malfa. Gli va bene quanto si sta preparando? E se non gli va bene, che cosa pensano di fare? Organizzeranno dibattiti ai festival dell'Unità e dell'Avanti!? O si dichiareranno paghi del fatto che su Telemalta e Telemontecarlo sventola il tricolore?"

24 settembre 1976: In un articolo non firmato dal titolo "Non è tempo da Far West", il Corriere della Sera si occupa del futuro assetto del sistema televisivo. "L'Italia potrà scegliere la soluzione della proprietà pubblica, o quella della proprietà privata: in un caso e nell'altro, l'essenziale è la corretta applicazione. Un sistema misto, come quello vigente in Inghilterra, dove accanto alla Bbc opera una televisione commerciale, regolata da norme precise e limitative, è forse il migliore, perché garantisce il regime di concorrenza fra i vari canali. Ogni soluzione sarà comunque preferibile all'attuale situazione da Far West, in cui si va alla conquista di frequenze come si andava, nelle praterie americane, alla conquista di nuovi territori. Si abbia il coraggio di scegliere: nella speranza che la graduale maturazione della società italiana corregga gli eventuali errori e renda più limpidi, nel senso morale, i teleschermi"

29 Settembre 1976 Esce la rivista Altri Media, rivolta alle radio democratiche. Le radio libere si rifiutano di pagare la Siae: le rivendicazioni della società degli autori - affermano i partecipanti alla prima assemblea della FRED, Federazione Radio Emittenti Democratiche - porterebbero in breve al fallimento l'intero settore

Settembre 1976 - Nasce ufficialmente Radio Popolare, attorno a Piero Scara­mucci e altri collaboratori che ne faranno una concreta alternativa nel settore dell'informazione radiofonica. Palestra di giornalisti come Gad Lerner, Lucia An­nunziata e Carlo Panella, lancerà nel mondo dello spettacolo nomi come Gino e Michele e Gialappa's band.

Settembre 1976 I maggiori quotidiani nazionali prendono posizione sulla questione televisiva. Il Corriere della Sera si schiera a favore di un sistema misto come nel Regno Unito, con reti sia pubbliche sia private. La Repubblica propone “di suddividere il territorio nazionale in una serie di aree o gruppi di regioni, appaltando le relative reti a società concessionarie formate dai giornali e dagli enti locali” in modo che le redazioni giornalistiche abbiano diritto di prelazione sulle emittenti locali.

3 ottobre 1976 Parte Domenica in ..., programma contenitore che intrattiene i telespettatori dalle 14.00 alle 19.50 con spettacoli vari e sport. Pre­senta Corrado, regia di Lino Procacci.

3 ottobre 1976 Ha inizio una rubrica in coda al GR3 delle 7.45: Prima pagina, quotidiani del mattino letti e commentati da un giornalista. Inaugura la trasmissione, conducendola per tutta la settimana, Eugenio Scalfari.

3 ottobre 1976 Adriano Mazzoletti conduce Stanotte, stamane, programma del mattino su Radiouno.

4 ottobre 1976 Prende avvio, in questa data su Radiotre, la rubrica Noi, voi, loco: un tema di attualità svolto attraverso inchieste, dibattiti e opinioni degli ascoltatori. Nel corso degli anni la rubrica assumerà altre denominazioni, arricchendosi di tematiche emergenti.

4 ottobre 1976 Giovanni Gigliozzi e Anna Leonardi presentano Qui Radio 2, appuntamento con gli ascoltatori. Musiche, lettere, poesie, quesiti, spettacolo. Regia. di Luigi Durissi.

5 ottobre 1976 Prima trasmissione di Giochi per l'orecchio, retrospettiva del radiodramma a cure di Dante Raiteri. Titolo della puntata iniziale: I pionieri francesi.

5 ottobre 1976 Su Radiotre va in onda la rubrica Succede in Italia, collegamenti con le Sedi regionali.

8 ottobre 1976 Premio Italia 1976. Va in onda Piccole abilità, radiodramma di Franco Ruffini, vincitore per le opere radiodrammatiche.

8 ottobre 1976 Carlo Massa cure una serie di trasmissioni su Esemplari del nuovo teatro. Oggi la prima: Dario Fo e la Comune.

9 ottobre 1976 Prende avvio un concorso per nuovi autori di rivista radiofonica condotto da Silvio Gigli e presentato da Paolini e Silvestri La rivista rivisitata.

9 ottobre 1976 Dino Basili Comincia la rubrica Quale famiglia?, opinioni sul vivere insieme. Conduce in studio Dino Basili.

10 ottobre 1976 TV in radio Prima trasmissione di "Esse TV", programmi televisivi della settimana com­mentati da critici e protagonisti, in collaborazione con l'Ufficio Stampa della RAI. Conduce in studio Roberta Forte.

11 ottobre 1976 Sandro Merli presenta Primo Nip trasmissione pomeridiana "per ridere, can­tare, leggere, partecipare", ideata e prodotta da Pompeo De Angelis. Regia di Sandro Merli.

13 ottobre 1976 E' avviato il ciclo 50 anni d'Europa, radio dispense di storia scritte da Mar­cello Ciorciolini. Consulenza di Camillo Brezzi.

15 ottobre 1976 Storia e cronaca in prima pagina con Prisma. E' un programma a cura di Franco Monicelli e Angelo Trento per la regia di Ida Bassignano.

15 ottobre 1976: Viene resa pubblica la "Valutazione di massima delle possibilità di canalizzazione per stazioni televisive ad ambito locale", ossia la mappa per le frequenze redatta dal Ministero delle Poste

18 ottobre 1976 In diretta in seconda serata dallo Studio 11 di Roma Maurizio Costanzo riceve i suoi ospiti nel salotto di Bontà loro, primo talk show trasmesso sulla televisione italiana. Andrà in onda per 70 puntate ogni lunedì alle 2240

22-24 ottobre 1976 Convegno delle Regioni ad Aosta sul tema Sistema radiotelevisivo e Regioni.

25 ottobre 1976 Dopo il graduale avviamento, i nuovi palinsesti televisivi vengono definiti negli schemi orari unificati 12.30-14.00 e 17.00-23.30. Nasce in questi spazi, tra l'altro,"TG2 ore tredici". In questa data fa il suo esordio anche la rubrica pre-serale "Alma­nacco del giorno dopo".

25 ottobre 1976 Prende il via una rubrica settimanale sugli spettacoli del cinema e del tea­tro, delta radio e delta TV: Da vedere, sentire, sapere

25 ottobre 1976 Altra novità è La ricerca ", discussioni su problemi di attualità culturale. Prima puntata dedicata alla Storia contemporanea da Renzo De Felice.

25 ottobre 1976- Cesare Zavattini, protagonista della trasmissione radiofonica Voi ed io per il mese in corso, pronuncia volutamente a Radio Rai la parole "cazzo".

26 ottobre 1976 Obiettivo della rubrica settimanale "Scatola aperta" è quello di analizzare i fatti, le opinioni, i personaggi dell'attualità cultu­rale. Angelo Campanella e Gaetano Nanetti i curatori.

28 ottobre 1976 Gli editori della Federazione Italiana Editori Giornali (fieg) chiedono al Ministro delle Poste Vittorino Colombo di dare priorità alle testate giornalistiche nell’assegnazione delle frequenze radiofoniche e televisive locali.

28 ottobre 1976 Comincia Sala F, un nuovo programma per le donne condotto in studio da Livia Bacci e Filomena Luciani, a disposizione del pubblico per un "dialogo aperto sui problemi della donna nella società moderna". Il numero telefonico di Sala F è 3131, già noto agli ascoltatori.

Novembre 1976 Nasce a Roma nella zona della Balduina l'emittente Radio Dimensione Suo­no. Sotto la guide di Eduardo Montefusco diverrà nel 1990 radio a copertura nazionale raggiungendo in breve tempo i vertici delle graduatorie di assolto.

3 novembre 1976 Per Decreto il Ministero delle Poste stabilisce il Piano Nazionale delel Frequenze

8 novembre 1976 Va in onda su Radiotre, a partire da questa data, la trasmissione Un certo discorso. Si rivolge ai protagonisti della realtà giovanile. Gruppi di giovani partecipano alla ideazione e realizzazione del programma che spazia dal sesso all'occupazione, dalla famiglia alla cultura. Nelle stagioni seguenti la rubrica subirà diversi cambiamenti nella denomi­nazione, a seconda dei temi trattati.

19 novembre 1976 Primo episodio dell'originale televisivo "Alle origini della mafia" che ricostruisce, a puntate, i primi 300 anni di una piaga nazionale. La regia è di Enzo Muzii.
19 novembre 1976 In occasione delle celebrazioni del ventesimo anno dalla nascita della TVE i Reali di Spagna visitano il Centro di Produzione e la Sede centrale della RTVE al Prado del Rey.

21 novembre 1976: Intervenendo all'incontro su "Scelte politiche e futuro della televisione", il presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) Giovanni Giovannini propone che siano i giornali a gestire le televisioni locali

25 novembre 1976 La Federazione Nazionale della Stampa (fnsi) e la Federazione Radio Emittenti Democratiche (fred) dichiarano di voler difendere il servizio pubblico nazionale, sono contrarie alle emittenti estere che operano in regime di illegalità e chiedono di rivedere la legge 103 di riforma per dare spazio ad attività delle emittenti locali che non siano in antitesi con il servizio pubblico radiotelevisivo.

29 novembre 1976 Alle Sedi RAI delle Regioni a statuto ordinario sono concesse, a partire da questa data, due ore giornaliere di trasmissione radiofonica.

dicembre 1976 Introduzione, sul piano sperimentale, di trasmissioni televisive regionali limitatamente alla Lombardia e alla Campania.

Dicembre 1976 Rafal Ansón Oliat inaugura l’emittente radiofonica Radio 4 trasmessa integralmente in catalano.

3 dicembre 1976 Decreto ministeriale 3 dicembre 1976 approva il "Piano Nazionale delle Radiofrequenze" Stabilisce i confini delle frequenze assegnate alle forze armate, all’aviazione civile, ai pompieri e all’emittenza pubblica e privata. Esce nella Gazzetta Ufficiale il 22 dicembre 1977.

7 dicembre 1976 Esce Casanova di Fellini

8 dicembre 1976 "Odeon" tutto quanto fa spettacolo: proposta innovativa di attualità e in­trattenimento a cura di Brando Giordani e Emilio Ravel.

11 dicembre 1976 Un nuovo programma di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni intitolato Radiotrionfo con Giorgio Bracardi e Mario Marenco.

13 dicembre 1976 Per i programmi educativi per gli adulti nasce la rubrica quotidiana "Argomenti".

13 dicembre 1976 Radio Nacional de Espana dà vita alla stazione Ràdio 4 in Catalogna in piena fase di transizione dal franchismo alla democrazia per volontà del Presidente dell’ente pubblico Rafael Ansón. A differenza delle altre radio di RNDE in Catalogna (Radio 1, Radio 2 e Radio 3), Ràdio 4 trasmette interamente in lingua catalana, e sarà storicamente la prima radio pubblica catalana,  e la seconda dopo Radio Olot, risalente agli anni della Guerra Civile.

15 dicembre 1976 In Lombardia, per la prima volta in Italia, vengono avviate delle trasmissioni a carattere regionale nella fascia dalle 14.30 alle 23.30.

15 dicembre 1976 Invitato da un’interpellanza del PCI a “riferire sulle misure adottate circa l'applicazione della riforma in materia di emittenti estere o pseudo estere”, Il ministro Vittorino Colombo di dichiara pronto a oscurare le pubblicità delle stazioni estere

16 dicembre 1976 Per il Teatro di Radiodue, Giulietta e Romeo da Shakespeare secondo Carmelo Bene.

21 dicembre 1976 La prima proposta di legge di regolamentazione dell’emittenza commerciale suscita molte polemiche. Il ministro Vittorino Colombo annuncia una proposta di legge sulla regolamentazione delle televisioni locali e delle televisioni estere. "La bandiera -scrive Panorama - è libertà d'espressione, rispetto del pluralismo'. Colombo prevede la concessione di frequenze a tutti, TV estere comprese, e il diritto a sostentare le trasmissioni con introiti pubblicitari rastrellati in Italia. 'Perfettamente in linea', è la tesi del ministro, 'con la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la vecchia legge che difendeva rigidamente il monopolio e ha sancito il libero accesso dei privati ai mezzi radiotelevisivi'. ' E' un falso problema – chiarisce Vittorino Colombo - parlare di fuga della pubblicità: in Italia si producono 400 miliardi l'anno. 106 spettano alla Rai, e dell'altra parte ne andrebbero solo 7 o 8, il 2% del totale. E' una sciocchezza se si pensa alò valore del pluralismo, della possibilità di tutti di poter usare la televisione. E' una battaglia di libertà, e stiamo semmai attenti a non farla fare solo a Montanelli'

23 dicembre 1976 Mike Bongiorno torna in televisione con il nuovo gioco a Premi "Scommettiamo?" per la regia di Piero Turchetti.

23 dicembre 1976  Una nuova rubrica,"Prima pagina", fa il punto sulle tecniche dell'in­formazione giornalistica.

23 dicembre 1976 Il Parlamento nomina dieci membri per il nuovo Consiglio di Amministrazione della Rai. Tra questi i rappresentanti delle Regioni da 3 diventano 4.

30 dicembre 1976 Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (cipe)   ratifica la scelta del PAL stabilendo in via definitiva l’introduzione della televisione a colori.

31 dicembre 1976. In Spagna alla fine dell’anno di avvio della transizione democratica il numero dei ricevitori televisivi funzionanti ammonta a 8,2 milioni di cui 800 mila sono ricevitori a colori.

31 dicembre 1976 Finiscono le trasmissioni di Carosello.

31 dicembre 1976 Nell'esercizio 1976 prende definitivamente corpo il processo di ristruttura­zione aziendale, in attuazione della riforma del 1975, nonché l'avviamento operativo delle nuove strutture ideative e produttive. Al termine del primo anno della Riforma, la situazio­ne TV è la seguente: Ore di programmazione: 6.683 (3.318 sulla Rete 1, 2.633 sulla Rete 2, 732 in rete locale). Impianti trasmittenti: 1.304 (95 Trasmettitori e 1.209 ripetitori). Dal canto suo, la radio aveva totalizzato 47.334 ore di programmazione circa 1000 in più rispetto al 1975, che ne aveva contate 46.313. In questo totale, le trasmissioni sulle reti nazionali ammontavano a 18.410 ore (contro le 17.809 dell'anno precedente), così suddivise: 76% di programmi ricreativi e culturali, 20,3% di programmi informativi, 3,7% di altre trasmissioni. Le trasmissioni locali avevano occupato 17.514 ore (contro 17.159 del 1975), di cui 8.764 in lingua italiana (8.437 nel 1975) e 8.750 nelle lingue delle minoranze. Le trasmissioni per l'estero si erano sviluppate per 11.410 ore, di cui 5.576 ore in italiano e 5.834 ore in lingue straniere. Gli impianti trasmittenti ammontano a 1.966, di cui 128 impianti a onda media, 1.827 impianti a modulazione di frequenza, 10 impianti a onda corta, 1 impianto a onda lunga.
Gli abbonamenti alla sola radio 647.389  - di cui 333.411 al Nord, 103.307 al Centro, 130.642 al Sud, 80.029 nelle Isole -. Abbonamenti cumulativi televi­sione + radio: 12.376.612 - 6.640.621 al Nord, 2.489.656 al Centro, 2.233.278 al Sud, 1.013.057 nelle Isole- .
Gli introiti della RAI derivano per 205 miliardi di lire da canone (62,67%), per 89,9 miliardi da pubblicità (27,35%), per 32 miliardi 2 800 milioni di lire da fonti diverse (9,98%).
Il personale conta un organico di 11.799 unità.


1977

Nel 1977 non cresce solo il terrorismo inizia anche a dilagare  l’offensiva mafiosa in tutto il Mezzogiorno un’onda lunga che durerà sino al 1985 A Napoli Raffaele Cutolo costituisce la nuova Camorra organizzata. In Sicilia prendono il sopravento i Corleonesi e controllano l’intero sistema mafioso. Ma l’offensiva troverà una forte reazione da parte dello Stato con la creazione del Pool antimafia nel 1983 attorno a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino che dopo aver istruito il maxiprocesso nel 1986 che porterà alla condanna di decine di mafiosi verranno barbaramente uccisi a distanza di pochi mesi nel 1992

Secondo un’inchiesta di Panorama del marzo 1977 l'ascolto dei programmi radiofonici della Rai è calato del 20,1% nel 1976. Quello delle radio private si è invece quadruplicato: ogni giorno, contro 23 milioni di italiani che ascoltano i programmi delle reti tradizionali, 3 milioni e 800 mila persone si sintonizzano su una delle mille emittenti private sparse lungo la penisola. Solo un anno prima, nel 1975, gli ascoltatori erano 1 milione 200 mila. Questo per quanto riguarda le radio
 Completamente diversa, invece, è la realtà delle televisioni private (attualmente quelle registrate sono 256. Solo 120 sono attive, di cui 80 trasmettono programmi regolari, 40 mandano in onda solo il monoscopio e le altre non hanno alcun tipo di trasmissione) che, dopo la sentenza della Corte costituzionale, hanno incominciato a trasmettere anche via etere. I primi esperimenti via cavo sono stati presto abbandonati perché  troppo costosi rispetto al pubblico limitato che raggiungevano. Il mondo delle TV private si sta infatti rivelando come il vero terreno di conquista dei grandi gruppi economici o di pressione ideologica interessati a costituire oligopoli e monopoli dell'informazione televisiva. Alla base di questo fenomeno c'è il costo delle attrezzature: se per una radio bastano cifre relativamente accessibili (sette milioni per gli impianti, da tre a cinque milioni al mese in media per la gestione), per una televisione di medio livello i costi salgono vertiginosamente: non meno di 30 milioni al mese di gestione dopo un investimento iniziale di almeno mezzo miliardo per l'istallazione. Le TV libere si stanno affermando solo adesso mentre le radio private hanno già una loro fisionomia stabilizzata. Ma questi primi passi vanno tutti nella stessa direzione, quella della concentrazione e dell'oligopolio in alternativa al monopolio che la Rai mantiene a livello nazionale. L'editore Edilio Rusconi, con alle spalle l'esperienza della Rusconi elettronica (3200 milioni di capitale), trasformata recentemente in Audio Visual Systems, ha già messo le mani su varie emittenti: a Milano Antenna Nord, a Roma Quinta Rete, a Firenze Canale 48 e nel Veneto una quarta v ancora senza nome. Le Edizioni Paoline (l'editore cattolico di Famiglia Cristiana), che già possiedono a Milano una grossa stazione radio, tanto potente da dar fastidio alla Rai che l'ha fatta chiudere per una settimana, hanno già annunciato il varo, in Lombardia, di Telenova. Alberto Peruzzo, editore di Settimana TV, farà partire fra poche settimana Telelibera Italiana, con impianti acquistati per messo miliardo alla concorrenza, cioè all'Audio Visual System di Rusconi,. A Napoli funzionano da qualche mese Canale 21, che fa capo all'armatore Achille Lauro, e Telenapoli, il cui padrino originario, l'ala di Antonio Gava della DC, sta cercando di venderla all'editore milanese Rizzoli (già proprietario del quotidiano Il Mattino) così interessato al settore televisivo da cercare di impiantare a Malta un'emittente capace di diffondere i suoi programmi in tutta Italia. Proprio il pericolo ormai evidente di oligopoli in campo televisivo sta spingendo i partiti politici a voler assolvere con urgenza al compito che era stato affidato al parlamento un anno fa dalla Corte costituzionale: la regolamentazione della libertà d'antenna. Le Camere dovranno trovare un sistema di equilibrio tra il servizio pubblico della Rai e quello privato delle emittenti radio e televisive locali. Un organismo pubblico dovrà dare le autorizzazioni le trasmettere, definire i criteri di queste autorizzazioni, il raggio d'azione delle emittenti, la potenza dei trasmettitori, lo stato giuridico dei lavoratori del settore, le percentuali di pubblicità che si potranno rastrellare sul mercato"

Per quanto riguarda la Rai Il passaggio tardivo dal bianco e nero al colore se non coincide ancora con l’avvento di un sistema televisivo misto, certamente contribuisce a seppellire definitivamente la stagione del monopolio.  A un anno dall’introduzione delle nuove reti e testate si precisano le nuove fisionomie dei palinsesti: il principio della complementarietà della programmazione delle due reti si comincia ad attenuare, in quanto ognuna di esse tende ad una sua identità. Quello che si era fatto fino a questo momento, dedicare ogni serata a un genere diverso, integrandolo con un'altra proposta nell’altro canale. Come osserva Menduni “La tendenza è quella di realizzare trasmissioni in cui sia possibile soddisfare contemporaneamente i diversi gusti dei telespettatori. Non si tratta di generi televisivi, ma di metageneri, in cui si scompongono, di rincollano, si mixano e si narrano di nuovo generi antichi”.  
Nel mese di gennaio il sovrintendente del Piccolo Teatro di Milano Paolo Grassi diventa presidente del secondo Cda Rai al posto di Beniamino Finocchiaro. Cambiano i rapporti di forza. Con l’arrivo della stagione dell’Unità Nazionale i consiglieri comunisti salgono da 2 a 4 a scapito della Dc scesa da 7 a 6 consiglieri e del PSDI che vede peraltro il proprio consigliere Orsello confermato Vice Presidente Alla direzione generale si avvicendano al posto di Michele Pincipe dapprima il manager esterno Giuseppe Glisenti quindi il consigliere democristiano Pier Antonino Bertè.
Finiscono a fine gennaio i siparietti di Carosello. La sua chiusura è stata accolta con molto disappunto dai telespettatori. La fine di Carosello ha decretato l’abbandono della pretesa pedagogica della Rai di poter relegare gli spazi pubblicitari all’interno di ambiti ben definiti. Con la soppressione del Carosello la pubblicità si aprì a modalità comunicative differenti, gli spot. La sostituzione di Carosello con i più brevi spot coincide con l’avvento della televisione privata, che viveva di pubblicità, al contrario della Rai che traeva gli introiti dai canoni di abbonamento televisivo. I comunicati commerciali o spot, caratterizzeranno il sistema misto. A differenza del modello americano, in cui grossi sponsor investivano cifre da capogiro potendo anche determinare la programmazione, in modo che il pubblico da casa fosse il più possibile vicino al target che si prefiggeva di raggiungere, qui in Italia la pubblicità viene vista in modo diverso. Tanti piccoli investitori scendono in campo, decidendo di pubblicizzare i loro prodotti
La fine di Carosello coincide anche con la data in cui iniziano ufficialmente il 1 febbraio le trasmissioni a colori della Rai Con l’avvento del colore i cambiamenti sono sia di natura tecnica ( adozione di telecamere portatili Eng – Electronic News Gathering - dotate di videoregistatori ), che culturali. Lo studio televisivo e quello dei salotti ora deve essere curato, come il look dei personaggi che appaiono sul piccolo schermo: dai giornalisti ai presentatori e ai politici.
Anche la radio trasmette ormai a colori con tre fisionomie distinte mentre fioriscono le radio «di movimento» (Radio Alice a Bologna, Radio Città Futura a Roma, Radio Popolare a Milano - l'unica che avrà uno sviluppo professionalmente diverso legate alla realtà giovanili e universitarie. La stagione dei centofiori si estende anche alle televisioni con TVS legata al quotidiano il Secolo XIX di Genova e Antenna 3 Lombardia gestita a Milano da Enzo Tortora e Renzo Villa finanziata anche attraverso un azionariato popolare
Vittorino Colombo tenta per la prima volta di regolamentare le emittenti private Ma non riesce nemmeno ad ottenere l’approvazione al proprio disegno di legge in Consiglio dei Ministri. E’ il primo tentativo dopo l’invito a legiferare presenta nella terza sentenza della Corte Costituzionale

Anche in Spagna si vive un clima di apertura e di speranza in attesa delle prime libere elezioni. Nell’aprile 1977 viene dissolto il partito unico del regime franchista Movimento Nacional e vengono definitivamente legalizzati i partiti politici. Nasce a destra Alianza Popular sotto la guida di Manuel Fraga Iridarne che raggruppa larga parte della destra post-franchista (anche se alla sua destra rimangono la Falange e Fuerza Nueva di Blas Pinar ostili alle riforme politiche), l’Union de Centro Democratico di Adolfo Suarez che raggruppa democristiani, liberali socialdemocratici e altri segmenti moderati di destra e sinistra e altri partiti giudicati centristi come il Partido Nazionalista Vasco PNV, il Pacte Democratic per Catalunya PRC guidata dalla Convergencia Democratica de Catalunya di Jordi Pujol e Miquel Roca e l’Unió Democratica de Catalunya  (UDC), e a sinistra Il PSOE, e, a partire dal 9 aprile,  anche il PCE viene legalizzato dopo ricorso al Tribunale Supremo.


1977

1977 Esce Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia è un romanzo di Leonardo Sciascia, ispirato all'omonima opera di Voltaire.

1977 Esce postumo Il giorno del giudizio è un romanzo del giurista Salvatore Satta. un'anonima voce narrante a condurre la storia (è facile intravvedervi l'autore stesso). Tornato nella città natale in tarda età, col sentimento della fine prossima, il narratore decide di fare una visita al cimitero. Questo semplice episodio scatena in lui il vortice dei ricordi. Alle vicende familiari dei Satta si accompagnano, a volte sovrapponendosi, a volte in parallelo, quelle della città di Nuoro e dei suoi personaggi, il tutto racchiuso in un contesto cronologico che va dagli ultimi anni del XIX secolo sino a quelli successivi alla Prima guerra mondiale. Nella narrazione non c'è alcuna pretesa naturalistica o mimetica, bensì fondamentalmente la resa di un'anima aristocratica (un po' alla Giuseppe Tomasi di Lampedusa) al nichilismo e alla mancanza di senso dell'esistenza. Una sorta di Antologia di Spoon River in prosa, in cui i destini di tutti, giovani e vecchi, ricchi e miserabili, intellettuali e matti del villaggio si intrecciano e trovano compimento nell'inevitabile destino comune della morte.

1977 Esce Pinocchio: un libro parallelo di Giorgio Manganelli: l’autore sta al fianco delle parole, parallele appunto, dà loro un’altra luce, fa diventare il testo di Collodi ancora più allegorico e in queste allegorie, che permettono che il testo possa aprirsi, il burattino di legno diventa adulto; al di là dei giochi verbali e degli esercizi linguistici con cui Manganelli rivede questa opera, l’universo di Pinocchio è infatti, nello spirito di angoscia esistenziale dello scrittore, un attraversamento della morte; attraverso riti e liberazioni durante la sua crescita, coperti dalla maschera dell’ironia, una maschera che svela, una lingua di giochi, errori ed equivoci: «C’era una volta… Un re… No…».

1977 Bompiani pubblica  Le parole abbandonate di  Luigi Malerba. Lo scrittore restituisce la voce ai contadini che popolavano un tratto di campagna isolato e diffidente persino nei confronti della lingua italiana che distingueva i forestieri e le autorità costituite. Nel libro ancora una volta Malerba analizza le parole che appartengono al lessico contadino, cadute in disuso proprio a seguito dell'abbandono delle campagne. Malerba stesso dichiara tra le pagine che il suo è un tentativo di ricomporre l’immagine di una cultura contadina in disgregazione, mettendo insieme parole dialettali alle quali corrispondono, o corrispondevano, altrettanti oggetti, strumenti, funzioni. Il repertorio lessicale, nel quale le parole sono esaminate e raggruppate in capitoli tematici (la casa, la terra, il lavoro, le bestie, gli uomini, il cibo), è lo specchio di una società che ha un passato millenario quasi immobile, tutto al di qua della meccanizzazione dell’agricoltura e delle scoperte tecnologicamente più avanzate

1977 ABC diventa il network nazionale con maggiori indici di ascolto

1977 Giovanni Leone nomina Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi cavalieri del lavoro

1977 Nasce a Parigi la European Telecommunications Satellite Organization (Eutelsat) come organismo intergovernativo delle amministrazioni delle PTT per lo sviluppo di servizi di telecomunicazioone via satellite

13 gennaio 1977 "L'esercito di Scipione", film televisivo in tre puntate che Giuliana Berlinguer ha tratto dal libro di Giuseppe D'Agata. Si tratta di una produzione con tecnica cinematografica realizzata a costi contenuti. Interpreti principali Piera degli Esposti e Pietro Biondi.

16 gennaio 1977 Il dramma di Ignazio Silone Ed egli si nascose inaugura il ciclo Teatro contro l’intolleranza . La regia è di Guglielmo Morandi. Seguiranno Il cro­giuolo di Atyhur Miller, L'istruttoria di Peter Weiss e altri lavori.

18 gennaio 1977 Al Piemonte è dedicata la prima serie del programma Una regione alla volta, realizzato con l'apporto diretto delle Sedi RAI.

20 gennaio 1977 Si perfeziona la lottizzazione orizzontale secondo la formula del numero 643111. Si insedia il nuovo Cda Rai che designa il socialista Paolo Grassi Presidente confermando il socialdemocratico Orsello Vice Presidente. Tra i consiglieri spiccano i nomi di Elena Croce per i repubblicani, di Enzo Cheli e Walter Pedullà per i socialisti, di Giorgio Tecce, Adamo Vecchi, Leonardo Raffaelli e Paolo Volponi per i comunisti,  e di Pietro Adonnino, Pier Antonio Bertè (poi sostituito da Roberto Zaccaria) e Nicola Lipari fra i democristiani Confermato nei due anni successivi rimarrà in carica sino al 12 giugno 1980

27 gennaio 1977 Si dimette Michele Principe. Al suo posto Giuseppe Glisenti viene nominato nuovo Direttore Generale della Rai. Rimarrà in carica solo pochi mesi

27 gennaio 1977 Carmelo Bene in TV con il recital in due parti "Bene! Quattro diver­si modi di morire in versi" accompagnato dalle musiche di Vittorio Gelmetti.

29 gennaio 1977 Dalla sede di Napoli va in onda (ore 12.30) il primo numero di "Check - up", programma di medicina dovuto a Giorgio Conte, Lu­ciano Lombardi e Biagio Agnes

1° febbraio 1977 Avvio ufficiale in Italia delle trasmissioni televisive a colori. Sono consentite per un massimo di 42 ore settimanali, corrispondenti a sei ore quotidiane

2 febbraio 1977 Prendono il via i Viaggi impossibili di Corrado Bologna, con Leo Gullotta e Piero Nuti. Prima trasmissione: Platone: Atlantide e la Repubblica.

3 febbraio 1977 Nuova rubrica d'orientamento culturale per i ragazzi della scuola media: La bussola

6 febbraio 1977: Il neo presidente Rai Paolo Grassi sostiene sul Radiocorriere: "Penso che attuando la seconda fase della riforma la concorrenza delle emittenti straniere e private si vinca difendendo il monopolio, applicando rigorosamente la legge di riforma e la legge protettiva del monopolio. Si vince anche, e soprattutto, non con la fortezza accerchiata del monopolio, bensì con un monopolio inteso dialetticamente come servizio pubblico nella più ampia accezione del termine, al servizio dell'intera società nazionale e di quel tanto di civiltà che il nostro paese ritiene ancora di rappresentare. La concorrenza, cioè, non si affronta con le sole tutele legislative o con l'abbattimento dei ripetitori, ma si vince soprattutto con la credibilità dell'informazione e con la qualità della proposta culturale. La battaglia più autentica va vinta dentro la nostra coscienza, acquisendo la consapevolezza che il nostro prodotto è migliore, che il nostro sacrificio è maggiore, che lavoriamo meglio e più dei colleghi delle televisioni straniere o private"

7 febbraio 1977 Per il ciclo Radiodrammi in miniature va in onda La verità innanzitutto di Paolo Modugno. Gli autori propongono, in questo ciclo, lavori della durata di 20' su temi specifici: l'onore, la fantascienza, il giallo, lo spionaggio.

7 febbraio 1977 Vittorino Colombo ne La discussione ammette che “E' maturata la convinzione che l'oscuramento della pubblicità nei programmi esteri sia una battaglia di retroguardia rispetto ai principi ormai acquisiti largamente nella coscienza popolare di un pluralismo integrale che deve valicare le barriere nazionali e che trova ormai un riscontro positivo nella collocazione europea del nostro paese e nelle norme internazionali concretamente recepite dall'Italia in ordine alla libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi. Per questo motivo io credo che la nuova legge di riforma dovrà correggere e integrare la precedente norma"

14 febbraio 1977 Prima trasmissione de I programmi dell'accesso a cura di Jader Jacobelli. Si attua, così, uno dei punti innovatori delta riforma RAI. La Caritas Ita­liana 'accede' per prima con "Handicappati: dall'esclusione all'accoglienza".

14 febbraio 1977 con 1'inizio dei Programmi dell'accesso sotto il titolo "Spazio libero", alle 18.30, si attua uno dei punti della riforma RAI. Cura­tore Jader Jacobelli.

16 febbraio 1977: Presa di posizione del consiglio di amministrazione della Rai su TV straniere ed estere: il documento pone in rilievo la situazione che si sta determinando a danno del servizio pubblico radiotelevisivo in conseguenza della progressiva 'occupazione abusiva' di frequenze televisive da parte di emittenti private e di ripetitori di programmi irradiati da stazioni straniere o che straniere sono solo di nome. 'E' una situazione - è detto nel comunicato – che rischia seriamente di pregiudicare l'attuazione dei piani di sviluppo delle trasmissioni previste dalla legge di riforma, con particolare riferimento al prossimo avvio della terza rete televisiva'. Il Consiglio di Amministrazione è dell'opinione che questo processo di occupazione abusiva di proporzioni ormai rilevanti sia stato favorito non solo dai ritardi che si sono verificati nel varo della nuova disciplina delle emittenti locali - che una sentenza della Corte costituzionale imponeva senza indugi - ma anche dalla mancata previsione, nel piano nazionale recentemente approvato in sede ministeriale, delle frequenze e degli spazi assegnati in esclusiva alle esigenze di sviluppo del servizio pubblico"

26 febbraio 1977 Prende il via "Apriti sabato", nuova rubrica di curiosità e spetta­colo dedicata ai ragazzi. Conduttore Paolo Frajese.

27 febbraio 1977  Prima parte del racconto di Michail Bulgakov "Le uova fatali" realiz­zato per la TV da Ugo Gregoretti con nuove tecniche di lavorazione. E' una satira sui mostri generati dalla burocrazia.

Marzo 1977 Francesco Di Stefano promuove una radio e una televisione ad Avezzano Centro Italia Trasmissioni e Telecentro Italia Trasmissioni

Marzo 1977: Nasce il Consorzio Nazionale delle TV Libere. "Il preciso intento - spiega il presidente Paolo Romani - è di mettere un po' d'ordine nel caos che si è determinato negli ultimi mesi con l'indiscriminato assalto alle frequenze disponibili in ogni città d'Italia". Al consorzio possono partecipare solo le emittenti in grado di "trasmettere con professionalità e continuità". Sono escluse le emittenti "che non siano realmente e completamente libere da vincoli di dipendenza, anche di fatto, da oligopoli e concentrazioni economiche in genere

5-6 marzo 1977 - Si tiene a Roma il Congresso delta FRED (Federazione radio emittenti democratiche). Al termine dei lavori, dopo scontri fra diverse linee politiche, viene riconosciuta la necessità di un congresso nazionale che si svol­gerà alla fine di maggio.

12 marzo  1977 - Forze dell'ordine irrompono nei locali di Radio Alice di Bologna. Sequestrano gli impianti e arrestano i redattori. Radio Alice, una radio di sinistra, aderente alla FRED, stava trasmettendo in diretta gli scontri che avvenivano in tutta la città.

14 marzo  1977 - Le forze di polizia di Bologna disattivano gli impianti di Radio Lara perché ospita uno trasmissione effettuata da Radio Alice sfuggita alla cattura. II proprietario viene arrestato.

14 marzo 1977 La nuova rubrica GR 3 – culture va in onda tutti i giorni tranne la domenica, condotta in studio da un giornalista.

17 marzo 1977 Esce Un borghese piccolo piccolo di Mario Monicelli

22 marzo  1977 Un’ordinanza delta Prefettura di Roma intima la chiusura delle radio private operanti nella capitale per il giorno successivo, giorno dello scio­pero generale del Lazio. In serata il ministro annulla l'ordinanza.

27 marzo 1977 Primo episodio del Gesù di Nazareth di Franco Zeffirelli. Sceneggiatura di Zeffirelli, Anthony Burgess e Suso Cecchi D'Amico. Interpreti principali Robert Powell e Olivia Hussey. Lo sceneggiato – frutto di una coproduzione italo-inglese, ha mantenu­to un ascolto medio di 26,7 milioni di telespettatori con punta mas­sima di 28,3 milioni.

29 marzo 1977 Si insedia il secondo governo Raymond Barre. Rimarrà in carica sino al 31 marzo 1978. Ministre de la Culture et de l’Environnement : Michel d'Ornano (FNRI) Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications rimane Norbert Ségard

Aprile 1977 . Viene costituito l’Ente Autonomo Medios de Comunicación Social del Estado che riprende i giornali e le radio del movimiento.

15 aprile 1977  "Tam - Tam" nuovo rotocalco dedicato all'attualità. Nino Criscenti coordina il programma cui collaborano giornalisti già noti ai tele­spettatori: Arrigo Petacco, Mino Damato, G. Vannucchi e Bruno Vespa.

15 aprile 1977: Il consiglio dei ministri vara la proposta di una nuova regolamentazione per le TV private: il disegno di legge di Vittorino Colombo prevede: "1) Non potranno essere trasmessi film vietati ai minori di 18 anni (...). 2) I film trasmessi dovranno avere un'anzianità di almeno 4 anni; 3) Salvo deroghe, non potranno essere trasmessi film italiani o doppiati in italiano dalle emittenti estere (Questa norma non si applica alle emittenti situate nei paesi della CEE, a ameno che non vi siano specifici accordi). "Così - commenta il Corriere - si colpirebbero emittenti come TV Svizzera e Capodistria. 4) Il numero massimo dei film da programmare mensilmente sarà stabilito con accordi specifici dalle organizzazioni di categoria (Allora alla Rai era concessa la trasmissione di due film per rete alla settimana) 5) In ogni caso non sarà consentita la programmazione di film alle TV nelle giornate festive o in quelle precedenti le festività 6) Lo stesso film non potrà essere replicato nell'arco della stessa giornata. 7) Gli esercenti delle emittenti dovranno tenere un registro dei film trasmessi; 8) Sono previste sanzioni da 200 mila lire a 32 milioni per chi contravviene alle precedenti norme

21 aprile 1977  "Testimoni oculari",un programma di Gianni Bisiach, prende il via con la prima serie di cinque puntate. Il programma si propone di rievocare alcuni drammatici fatti della politica, della cultura e del costume­ attraverso le testimonianze dei protagonisti.

18 aprile 1977 Il Pretore di Pescara concede a Tele Adriatica il diritto di cronaca televisiva con la possibilità di diffondere per pochi minuti le partite che si svolgono nel locale stadio di calcio. La Lega Calcio è critica, avendo concesso le partite in esclusiva alla Rai. Tre giorni dopo, il 21 aprile 1977, la Lega consente a Tele Adriatica di trasmettere in differita una sintesi della partita Pescara-Como.

22 aprile 1977 Dario Fo torna sul video con quindici serate, metà delle quali andranno in onda nel prossimo autunno, registrate alla palazzina Liberty di Mila­no. Oltre "Mistero buffo", andranno in onda "Settimo: ruba un po’ meno", "Isabella, due caravelle e un cacciaballe", "Parliamo di donne", "La signora è da buttare", "Ci ragiono e canto".

Maggio 1977 Inizia la battaglia legale – mai conclusasi - fra la SIAE e le emittenti locali per i pagamenti dei diritti locali.

Maggio 1977 Un decreto legge riconosce il diritto alla libertà di informazione sospendendo gli articoli della Legge Fraga del 1966 che permettevano sequestri e sospensioni delle pubblicazioni.

2 maggio 1977  Edilio Rusconi dà vita alle trasmissioni di Antenna Nord

3 maggio 1977 Un Decreto regola gli spazi gratuiti di propaganda elettorale” su TVE e RNE in vista delle prime elezioni libere dopo la dittatura franchista.

3 maggio 1977: Contro il canone. Una "rivolta di teleutenti" scrive Panorama, è guidata dall'Unione Nazionale Consumatori. Dal momento in cui la Corte costituzionale ha ammesso l'esistenza di emittenti private, dice Vincenzo Dona, segretario dell'Unione, "è venuto a cadere il rapporto diretto tra possesso di un apparecchio e obbligo di pagare il canone". Chi non volesse più pagare il canone, secondo la proposta dell'UNC, dovrebbe "sigillare i canali nazionali e comunicare all'Urar la disdetta dell'abbonamento".

7 maggio 1977 Interferenze dovute alla presenza di una radio libera impediscono le comunicazioni con la stazione di controllo dell’aeroporto di Caselle a Torino

9 maggio 1977 il Pretore di Pescara consente a Tele Adriatica di trasmettere il filmato dell’intera partita domenicale.

21 maggio 1977 Per la regia dl Corrado Pavolini la radio trasmette El Cid, tragedia in 3 atti di Pierre Corneille tradotta da Eugenio Montale.

27 maggio 1977  Portobello, mercatino del venerdì. Nuovissimo come impostazione e come realizzazione questo programma segna il ritorno in TV di Enzo Tortora. Andrà in onda su Rai Due in prima serata in sei edizioni sino al 1983 e dal 20 febbraio al 26 giugno 1987

Giugno 1977 Inizia a trasmettere TVS emittente televisiva locale promossa dall’editore del quotidiano il Secolo XIX a Genova

Giugno 1977 La Società Impianti Televisivi (sit) dei fratelli Marcucci mette in funzione una catena di ripetitori a tre reti: una per Capodistria che diffonde in Lombardia e nel Veneto, una per la tsi nella sola Lombardia, mentre la terza ripete in ambito locale i programmi di cinque emittenti di proprietà sit: Tele Ciocco (Lucca), Tele Nord Milano, Tele San Marco (Padova), Telexpress (Bologna) e Tele Navona (Roma

3 giugno 1977 All’indomani della gambizzazione da parte delle Brigate Rossi di Indco Montanelli, il direttore del TG1 Emilio Rossi viene crivellato di pallottole.  La responsabilità del TG1 ricade sul vice direttore Emanuele Milano

6 giugno 1977 Fabiano Fabiani presenta una relazione sulla Terza Rete. sottolineando nella premessa sugli obiettivi come “La legge 103 e la Convenzione [dell’agosto 1975], con l’obbligo per la concessionaria di avviare un decentramento regionale ideativo e produttivo in campo radiotelevisivo e di realizzare la Trza Rete Televisiva regionale, costituiscono corollari, per la radiotelevisione, della nuova organizzazione politica regionale. Si può individuare nella disposizione legislativa, se non il porogramma, almeno l’ipotesi di un arresto nella tendenza di accentramento, di risorse e di mediaizone culturale, favorita dall’espansione del mezzo radiofonico in un momento particolare della vita nazionale consolidata nel dopoguerra da fenomeni sociali ed economici di genere diverso ma di eguale risultato: il progressivo depauperamento dei patrimoni locali”

9 giugno 1977: Il Consiglio d'Amministrazione della Rai vara ufficialmente la Terza Rete televisiva che, come prevede l'art.14 della legge di riforma, dovrà "assicurare un effettivo decentramento" delle trasmissioni. Fabiano Fabiani, in un'intervista a Panorama, spiega che da ogni capoluogo si potrà trasmettere solo entro i confini della regione, e commenta: "Un sistema così frazionato non esiste in nessuna parte del mondo: in Germania hanno una rete regionale che raggiunge i nove Laender con cinque stazioni televisive. I francesi hanno 11 stazioni per tutte le loro regioni. Noi invece prevediamo la creazione di 20 stazioni televisive, una per regione". Quanto ai tempi, Fabiani dichiara: "Entro il '78 la terza rete potrà raggiungere il 19% dei telespettatori, all'inizio del '79 la percentuale dovrebbe salire al 35% ed entro tre anni si dovrebbe arrivare al 55%"

15 giugno 1977 Prime elezioni libere dopo la dittatura franchista danno vita alla Legislatura Costituente. La TVE trasmette la notte elettorale. Primo partito risulta l’Union de Centro democratico con il 34,52% e 165 seggi, mentre il PSOE lo tallona al secondo posto con un buon risultato (24,44% e 103 seggi - ai quali occorre sommare il 4,76% e 15 seggi raccolti dai socialisti dai Socialistes de Catalunya e il 4,47% e 6 seggi ottenuti dal Partido Socialista Popular (psp) di Tierno Galvan - raggiungendo complessivamente il 34,67%) distanziando largamente il Partito Comunista Espanaol (PCE) che sommato al Partit Socialista Unificat de Catalunya (psuc), è fermo al 9,37%, e la nuova destra post franchista di Manuel Fraga che con Alianza Popular (ap) raccoglie l’8,05% e 16 seggi.

26 giugno 1977 Nel centenario della nascita di Sam Benelli (1877-1949), la radio propone Adamo ed Eva nell'interpretazione di Lucia Catullo e Mario Feliciani.

30 giugno 1977 Camerati di August Strindberg nella realizzazione di Mario Missiroli, con Francesca Benedetti e Maria Grazia Antonini.

3 luglio 1977: Il ministro Vittorino Colombo concede un'intervista all'Espresso in cui, ovviamente, si parla di TV private ed estere. "Nel piano che ho presentato agli esperti dei partiti è stata ipotizzata questa ripartizione: per ogni 100 frequenze destinate alle comunicazioni radiotelevisive, ben 75 verranno riservate alla Rai, e della quota rimanente i due terzi saranno affidati alle TV locali e un terzo alle TV estere. Dovrebbero nascere cento fiori, ma non so quanti riusciranno a sopravvivere dopo i primi esperimenti"

4 luglio 1977 Adolfo Suárez González, a capo di una coalizione eteroclita di partiti (UCD), giura fedeltà al Re formando il I governo costituente, il primo eletto democraticamente dalla vittoria del Fronte Popolare il 16 febbraio 1936. Nella formula di giuramento scompare qualsiasi riferimento al Movimento Nacional. Scompare il Ministero dell’Informazione e del Turismo. Pio Cabanillas Gallas diventa Ministro della Cultura e del Benessere. Eletto capo del Governo, Adolfo Suárez González concede l'amnistia ai prigionieri politici baschi e forte dell’appoggio dei partiti nazionalisti i Catalogna e Paesi Baschi consente la creazione di istituzioni preautonomiche.

5 luglio 1977 Nuovo programma musicale di Franco Bracardi e Cesare Pierleoni, con la partecipazione di Solforio: Tandem.

9 luglio 1977 Elena Doni raccoglie testimonianze tra i giovanissimi nella rubrica Linea verde

10 luglio 1977 Prende il via la rubrica Quadrante internazionale, settimanale di politica estera realizzato in collaborazione con il servizio italiano della BBC.

10 luglio 1977 Il ciclo Teatro e costume è aperto dalla commedia di Achille Torelli I mariti. Seguiranno Marito e moglie, Le ali della colomba, Le cugine, Ti ho sposato per allegria: una panoramica sulla condizione della donna oggi.

12 luglio 1977 Pier Antonino Bertè viene nominato direttore generale della Rai in sostituzione di Giuseppe Glisenti

15 luglio 1977 Parte "Ping pong", rubrica giornalistica di confronto a cura di Andrea Melodia.

18 luglio 1977 Silvio Gigli presenta Botta e risposta trent’anni dopo, pioggia di indovinelli attraverso paesi e città d’Italia.

22 luglio 1977 Diretta dal Palacio de las Cortes della sessione inaugurale della Legislatura costituente.

28 luglio 1977 La Spagna presenta richiesta di adesione alle Comunità Europee.

8 agosto 1977 Biagio Agnes viene nominato direttore della testata della costituenda terza Rete a capo di una redazione nazionale e di 21 redazioni regionali

12 agosto 1977 Esce Una giornata particolare di Ettore Scola

15 agosto 1977 Nella mattina di ferragosto, Herbert Kappler, aiutato dalla moglie, Kappler fugge verso la Germania e si rifugia presso la casa della moglie a Soltau, dove ricevette visite di amici e ammiratori e rilasciò diverse interviste. La beffarda fuga, scoperta poco dopo le 10:00 del mattino da una suora che prestava servizio infermieristico nel reparto presso cui Kappler era ricoverato e della quale ella avvis i militari dell'Arma addetti alla sua sorveglianza, avvenuta in una giornata festiva da una struttura di sanità militare, causa profonda rabbia ed emozione presso l'opinione pubblica italiana . Scoppia una crisi nei rapporti tra Italia e Germania (il ministro della Difesa in carica, Vito Lattanzio deve rassegnare le proprie dimissioni, venendo però nominato pochi giorni dopo al dicastero della Marina Mercantile), alla quale il governo italiano chiede invano di restituire il fuggiasco

18 agosto  1977  L’Italia formalizza la richiesta di estradizione di Herbert Kappler al governo tedesco: le autorità tedesche, nell'opporre il loro diniego a quelle italiane, possono replicare che Kappler, in quanto dichiarato proprio dal governo italiano prigioniero di guerra, aveva esercitato il proprio diritto alla fuga, garantitogli dal suo status.

L’opinione italiana a oltre 30 anni dagli eventi che si erano configurati non genericamentecomeazioni di guerra ma come crimini in violazione alleleggi vigenti e alle convenzioni internazionali rimane  scossa. Dei 400 casi di stragi naziste accertate solo una decina hanno dato luogo a processi con condanne esemplari come quele inflitte a Kappler per le fosse ardeatine ea Walter Reder per Marzabotto. Per il resto tutti i procedimenti sono insabbiati e le 15 mila vittime non ottengono giustizia

31 agosto 1977 A questa data sono stati concessi, in Italia, 1964 impianti radiotrasmittenti locali, 369 impianti locali di diffusione televisiva e 417 ripetitori che irradiano programmi  esteri.

1° settembre 1977 Va in onda GR2 - economia a cura della Redazione di Milano.

23-25 settembre 1977 Convegno sulla repressione a Bologna. Vi partecipano 250 mila giovani. Fra di essi alcuni intellettuali francesi. Il ruolo di gendarme del PCI viene duramente contestato dalle varie anime dell’ultrasinistra. E’ la manifestazione culminante del movimento del 1977

29 settembre 1977 Un decreto legge ristabilisce l’autonomia della Catalogna ripristinando la Generalità di Catalogna espressione della legalità della II Repubblica.

30 settembre 1977 Una società impegnata nel marketing diretto Amway acquista Mutuial Broadcasting System  

3 ottobre 1977 Finisce il monopolio informativo di Radio Nacional de Espana. Un Regio Decreto de libertad de información general para las emisoras autorizza le emittenti radiofoniche che lo desiderino a realizzare loro propri programmi a carattere informativo. L’informazione politica non è più limitata alla radio nazionale.
.
3 ottobre 1977 In diretta dal teatro Bolshoi di Mosca va in onda "Boris Godunov" opera in un prologo e quattro atti di Mussorgsky. L'edizione e firmata da Rimsky-Korsakov.

4 ottobre 1977 Si costituisce la Federazione Italiane Emittenti Locali (fiel), di area cattolica.

7 ottobre 1977 L'età dell'oro è una rubrica di incontri con la terza età a cura di Lino Matti.

12 ottobre 1977 Renzo Montagnani presenta " Tredici personaggi in cerca di attore. Sotto la regia di Massimo Ventriglia sfilano Giulio Cesare, Robin Hood, Zorro, Maigret e altri.

13 ottobre 1977 Attuazione della ristrutturazione aziendale. Il Consiglio di amministrazione approva i primi provvedimenti riguardan­ti le 21 Sedi regionali, i 5 Centri di produzione e i loro rapporti con le Reti nel quadro del decentramento ideativo - produttivo. Il primo passo verso il decentramento - scrivono i quotidiani - è il riconoscimento alle sedi di numerosi poteri: partecipazione alla programmazione nazionale, proposte ed eventuali realizzazioni di programmi, rapporti con gli organi regionali, mezzi e personale necessari a tradurre in fatti questi compiti
.
14 ottobre 1977 In assenza di accordo fra la maggioranza della “non sfiducia” il disegno di Legge Vittorino Colombo non arriva in Consiglio dei Ministri. Questo primo tentativo di disciplina dell’etere prevede la liberalizzazione in un ambito locale di 12-15 chilometri per bacini i utenza non superiori a 300-500 mila abitanti, l’obbligo di trasmettere almeno 4-5 ore al giorno e la possibilità di inserire spot pubblicitari pari all’8-12% della programmazione autoprodotta

19 ottobre 1977: In gran parte della Lombardia e del Piemonte vengono oscurate la TV Svizzera e Capodistria. Il motivo è che le frequenze utilizzate interferivano con quelle riservate all'assistenza di volo dell'Aeronautica militare

21 ottobre 1977 Prende il via Le grandi firme, autobiografie di giornalisti provocate da Anna Maria Mori.

24 ottobre 1977 Nuovo quindicinale di incontri e appuntamenti con il teatro vivo, a cura di Lucio Romeo: Sipario aperto.

27 ottobre 1977 Prima trasmissione di "Non stop", spettacolo in 6 puntate per la regia di Enzo Trapani. E' una trasmissione, senza soluzione di continuità, che vuol dare l'opportunità di farsi conoscere ad artisti di cabaret all'inizio della carriera.

28 ottobre 1977 un Regio Decreto rende Television Espanola indipendente dall’amministrazione statale. Television Espanola prende la forma di un Ente autonomo, ovvero di un organismo autonomo dallo Stato, operante nell’ambito delle competenze del Ministero della Cultura

29 ottobre 1977: Paolo Grassi, intervenendo a un convegno su "Rai-Tv oggi e domani servizio pubblico", dichiara: "Per l'Italia si apre una ipotesi nuova e interessante: un sistema di informazione a tre livelli. I primi due livelli, quello nazionale e quello regionale, garantito dalla presenza pubblica, il terzo livello ad estensione locale, affidato all'iniziativa privata. Non c'è quindi una prospettiva di concorrenza, ma la possibilità di un sistema armonico e non conflittuale da realizzare non in contrasto con i fini di pubblica utilità. Ma perché questo si realizzi è necessario provvedere rapidamente a regolare legislativamente le emittenti locali"

31 ottobre 1977 Il Dipartimento scolastico-educativo presenta Fare teatro, programma di sperimentazione e creazioni teatrali gestite dai giovani. A cura di Gabriele La Porta ed Egidio Luna.

Novembre 1977 Secondo la Rai sono attivi 188 impianti televisivi sul suolo nazionale.

3 novembre 1977 Con un secondo Decreto Regio viene costituito il Consejo Rector Provisional de Radio y Television Espanola, composto da rappresentanti del Parlamento e del Governo, con funzioni di controllo. Sarà incaricato di elaborare il progetto definitivo dello Statuto della Radio e della Televisione Espanola

3 novembre 1977 A Legnano iniziano le trasmissioni di Antenna 3 promossa da Renzo Villa e da Enzo Tortora  che ne diventa Presidente

Novembre 1977 Fininvest acquista una partecipazione ne Il Giornale nuovo di Indro Montanelli

12 novembre 1977 Per motivi di ordine pubblico vengono chiuse temporaneamente Radio Onda Rossa e Radio Città futura

19 novembre 1977 Il Pretore di Roma consente a Tele Regione di riprendere integralmente il derby Roma-Lazio in quanto “la partita di calcio, oltre che costituire spettacolo, rappresenta anche un fatto di cronaca quanto meno locale in rapporto all’interesse del cittadino sportivo a seguire le vicende di questa o quella squadra”. La durata della trasmissione in differita non deve superare i 3 minuti.

19 novembre 1977 Viene nominato Fernando Arias Salgado nuovo Direttore Generale per la Radiodiffusione e la Televisione. E’ figlio del Ministro Gabriel che aveva inaugurato TVE 21 anni prima. Torna la vecchia guardia

22 novembre 1977 Cesare Zavattini ha sceneggiato per la RAI le tre puntate del film Ligabue interpretato da Flavio Bucci e diretto da Salvatore Nocita.

24 novembre 1977 Per Teatro di Radiodue va in onda La Salomé di Oscar Wilde secondo Carmelo Bene che ne ha curato anche la regia.

26 novembre 1977 Eliot/Pizzetti: Assassinio nella cattedrale, dramma di T.S. Eliot con musica di Ildebrando Pizzetti (che anche lo dirige), è interpretato da Nicola Rossi Lemeni.

26 novembre 1977 Carlo Casalegno è il primo giornalista e scrittore italiano ucciso da terroristi durante gli anni di piombo

dicembre 1977 Il CdA prende provvedimenti riguardanti la Terza rete TV.

1° dicembre 1977 Nasce il canale per bambini Pinwheel per iniziativa della Warner Communications. Dal 31 marzo 1979 diventerà Nickelodeon

1° dicembre 1977 Prende il via Europa '78, settimanale europeistico in collaborazione con il Servizio italiano della BBC.

6 dicembre 1977 Pasolini/Ronconi Il laboratorio di progettazione teatrale presenta Calderon di Pier Paolo Pasolini per la regia di Luca Ronconi.

6 dicembre 1977 Un originale radiofonico in sei episodi di Domenico Meccoli è dedicato alla figura di Martin Luther King. Ne è protagonista Sergio Graziani e regista Dante Raiteri.

7 dicembre 1977 Diffuso tre volte alla settimana GR2-Europa assumerà crescente rilievo con l'approssimarsi delle elezioni per il Parlamento europeo.

16 dicembre 1977 Attuazione della ristrutturazione aziendale. Prosegue con provvedimenti che riguardano la Terza rete TV. Nella stessa data viene approvato il Piano triennale di investimenti 1978 - 1980 che corona, di fronte alla legge, gli impegni di sviluppo della RAI con­cernenti ristrutturazione, servizio e programmazione nel periodo finale della Convenzione del 1975.

18-20 dicembre 1977 Primo sciopero della TVE.

22 dicembre 1977: Cgil-Cisl e Uil intervengono su radio e TV private, con un comunicato: "L'imprescindibile esigenza di procedere a una rapida regolamentazione delle emittenti radiotelevisive che operano in ambito locale è attestata, oltre che dal perdurante 'caos nell'etere' che caratterizza la situazione nazionale - unica al mondo, giova ricordarlo - anche dai seguenti dati obiettivi: al 31/8/77 sono stati concessi, in Italia, 1964 impianti radiotrasmittenti locali, 369 impianti locali di diffusione televisiva e 417 ripetitori che irradiano programmi esteri. Se ne deduce che, nell'arco dei primi otto mesi dell'anno in corso, la percentuale di incremento degli apparati radiofonici privati è stata pari al 68%, mentre quella degli apparati televisivi privati ha raggiunto il 96%. Le confederazioni sindacali dei lavoratori ritengono irrinunciabili, oltre all'immediatezza dell'accennata regolamentazione legislativa, anche le seguenti connotazioni prioritarie di essa:
a) l'assegnazione delle frequenze deve essere effettuata con un piano nazionale elaborato dalla Commissione parlamentare di vigilanza sulla base di piani regionali approntati dalle singole assemblee regionali;
b) trasferimento del potere di assegnare le frequenze dall'area dell'esecutivo a quella delle grandi assemblee elettive, in coerenza con lo spirito della legge di riforma;
c) ampia percentuale delle limitate disponibilità delle frequenze riservate all'utilizzazione in ambito locale, alle grandi aree culturali del paese, alle forze sociali, all'associazionismo, alla cooperazione., nonché, ovviamente, precedenza assoluta per le articolazioni locali dello Stato-comunità (Regioni, Province, Comuni) e per il servizio pubblico decentrato;
d) delimitazione dell'area di servizio di ogni trasmettitore, intesa sia come raggio dell'area stessa sia come numero totale di abitanti potenzialmente serviti;
e) univoco ed esplicito divieto delle interconnessioni tra le singole emittenti (eliminazione della premessa per la formazione di oligopoli) e rigoroso accertamento che ciascuna iniziativa privata, operante nel settore, disponga di una sola autorizzazione, tanto nell'ambito di una Ragione, quanto dell'intero territorio nazionale, prevedendo anche il divieto dei consorzi di produzione, al fine di evitare potenziali concentrazioni, necessità, tra le condizioni essenziali per l'ottenimento delle autorizzazioni, che le singole imprese assicurino una quota maggioritaria di propria produzione nel complesso della programmazione quotidianamente diffusa da ciascuna di esse"

31 dicembre 1977. In Spagna televisione raggiunge il 93% delle famiglie spagnole. L’esercizio della TVE si conclude con una crescita nell’ultimo anno del 25% degli introiti pubblicitari rispetto all’anno precedente.

31 dicembre 1977 Nel 1977 la programmazione televisiva complessivamente è di 7.256 ore, di cui 6.538 sulle reti nazionali e 718 in rete locale. Per le "na­zionali" è da notare l'adeguamento quantitativo della Rete 2 alla Rete 1 sviluppatosi nell'arco dell'intero anno fino a risultati di equilibrio grazie alle modifiche di palinsesto dell'autunno 1976: 3.276 ore (contro 3.318 dell'esercizio precedente) sulla Rete 1 e 3.262 ore (contro 2.633) sulla Rete 2.

1977 Programma dell’anno è Bontà loro, il primo talk show di Maurizio Costanzo
1978

Nell’anno del rapimento e dell’assassinio di Moro nasce Tele Milano International, il canale televisivo di Radio Milano International. La programmazione è basata quasi esclusivamente su film e sulle riprese dei programmi radiofonici. La notte invece vengono trasmessi programmi pornografici. Proprio per questo nel 1979 il canale televisivo verrà chiuso dalla buoncostume. Il giovane Berlusconi dagli studi di Milano 2 dà vita a Tele Milano irradiata su onde terrestri grazie ad un’antenna sul grattacielo Pirelli. La Rai dal canto suo realizzata nel mese di giugno una ristrutturazione interna alla quale sono interessate le reti, le testate giornalistiche, il Dipartimento Scuola Educazione, mentre viene istituita la Testata per l’Informazione Regionale

Fallisce il secondo tentativo di disciplina del sistema televisivo privato da parte del ministro Gullotti. E’ destinato a fallire in quanto DC e PCI in un primo tempo favorevoli all’ingresso di emittenti a loro favorevoli (come sembra in un primo momento TMC)si accorgono che diventano sempre meno controllabili rispetto alla Rai e sotto la spinta del fanfaniano Bubbico decidono di utilizzare le loro forze per ribadire la presenza nella concessionaria pubblica evitandone il ridimensionamento. L’accordo fra DC e PCI diminuisce di conseguenza lo spazio dei socialisti nella televisione pubblica

Nel 1978 le emittenti televisive private sparse in giro per la nostra nazione avevano superato quota 400. Le televisioni private, per la ricchezza della loro programmazione, battono i palinsesti della Rai riformata nonostante la forte spinta al decentramento ideativo e produttivo che si intende esercitare progettando una terza rete.  Mentre la Rai si attiene ad alcune disposizioni di legge, come non mandare in onda programmi vietati ai minori, le piccole emittenti riescono a farlo godendo degli scarsi controlli di quel tempo. In più, la Rai, per arginare la registrazione illecita dei film che puntualmente le televisioni locali mandavano in onda “usufruendo del servizio pubblico della Rai”, l’azienda mette il logo in un angolo del teleschermo. Sul versante sportivo, durante le partite di calcio, si verificavano insistenti richieste per poter trasmettere gli incontri, ricevendo secchi rifiuti. L’informazione televisiva privata inizia a farsi sentire, facendo qualche scoop e buona inchiesta. Il ritrovamento del corpo di Aldo Moro, ucciso dalle Br, fu ripreso da una piccola televisione privata e non dalla Rai. Nelle televisioni locali, le aste televisive ( di oggetti per la casa, gioielli, corredi, ecc…) si evolvono in televendite (ad esempio di appartamenti sul Mar Rosso ), con relative truffe anche note e le telepromozioni, in cui il banditore deve convincere il telespettatore  a venire a vedere di persona la merce per acquistarla, manifestano la natura commerciale delle televisioni private.

Come ricorda Menduni Grazie alle televisioni locali si può conoscere un’Italia fatta di creatività, curiosità e di localismo, che nel programma Portobello trovano la massima espressione di questa cornice. Enzo Tortora, il presentatore, porta sul piccolo schermo, dal 1977 al 1983, inventori, inserzionisti, disperati e poeti. Il cuore del programma è dato dagli inserzionisti che propongono ai telespettatori le invenzioni più curiose, spettacolarizzando il quotidiano.

In Spagna nel 1978 viene approvata la Costituzione e predisposto lo statuto alla base delle Comunità Autonome Regionali. La Costituzione configura due distinti livelli iniziali di autogoverno e altrettante vie di accesso alle autonomie. Nasce lo Stato delle autonomie formato da 17 Comunità Autonome con una corsia preferenziale per quei territori come la Catalogna, i Paesi Baschi e la Galizia che avevano sottoposto a referendum  uno statuto di autonomia e che al momento dell’approvazione della Costituzione godevano di uno statuto pre-autonomistico. La nuova Monarchia parlamentare riconosce le lingue regionali che diventano lingue co-ufficiali unitamente al castigliano.

La Costituzione spagnola non impone esplicitamente una configurazione della radiotelevisione come servizio pubblico. L’inquadramento delle competenze statali è contenuto nell’articolo 149.1.27 che prevede la competenza dello Stato in ordine alla predisposizione della disciplina fondamentale del settore della comunicazione, facendo rientrare in tale ambito sia la stampa sia i mezzi di comunicazione radiotelevisivi.  In virtù della nuova costituzione ogni regione potrà disporre i un proprio canale radiofonico e televisivo. Le regioni pioniere in questo campo sono i Paesi Baschi, la Catalogna e la Galizia, le cosiddette comunità storiche, che trasmetteranno nella lingua tradizionale (o propria) del posto. Successivamente si aggiungeranno le Comunità di Madrid, Valencia e altre.
Viene elaborato un Piano Tecnico della radiodiffusione e viene proseguito il processo di riorganizzazione della radiofonia retaggio del regime franchista. Assistiamo alla fusione di Radio Juventud con le emitenti Voz de...che dà luogo a Radio Cadena Española (RCE), che incorpora le emittenti precedentemente appartenenti alla Falange española alle Juntas JONS: la Red de  Emisoras del Movimiento (REM), la Cadena Azul de Radiodifusión (CAR), originata dalle emittenti del Sindicato Español Universitario (SEU), e della Cadena de Emisoras Sindicales (CES). La Cadena Azul CAR viene integrata nel  nuovo organismo denominato RTVE.

Negli Stati Uniti nel 1978 Nasce l’UUCP che consente ai computer la copia dei file .Il mondo televisivo rimane peraltro solo marginalmente interessato. L’ascesa di ABC è irresistibile e il network storico sembra esserne la principale vittima: NBC soffre le defezioni di varie stazioni televisiove affiliate:  perde una decina di stazioni storicamente a lei affiliate fra le quali la WSB-TV di Atlanta, la WBAL-TV di Baltimore, la KSTP-TV a Minneapolis-St. Paule la KGTV di San Diego. Molte di esse diventeranno affiliate di ABC,  che sarà leader fra la fine degli anni Settanta e I primi anni Ottanta. A San Diego viene sostituita dalla stazione KNSD sin o ad allora affiliata all’ABC.


1978

1978 Con il titolo di Appunti partigiani 1944-1945 è pubblicato nel 1978, a cura di Lorenzo Mondo, l'abbozzo di un romanzo di Beppe Fenoglio. Il testo ha un carattere manifestamente  autobiografico (il protagonista si chiama "Beppe") e contiene svariati riferimenti a episodi e personaggi ricorrenti in altre opere narrative di Fenoglio (Il partigiano JohnnyI ventitré giorni della città di AlbaUna questione privata, ecc). Secondo il curatore, l'abbozzo sarebbe tra i primissimi testi composti da Fenoglio, a ridosso della fine della guerra partigiana, intorno al 1946.

1978 Esce Un altare per la madre d Ferdinando Camon Il romanzo è la conclusione ideale di quello che Camon ha intitolato «il ciclo degli ultimi», in cui un mondo contadino immobile da sempre rivive nella sua miseria e grandezza

1978 Esce La chiave a stella è un romanzo di Primo Levi, che rinnova il filone della letteratura industriale in voga negli anni Sessanta. Con quest'opera Primo Levi si aggiudica il Premio Strega del 1979. In essa si narrano le imprese di un operaio specializzato, Libertino Faussone, detto Tino, che le racconta a un amico scrittore. L'operaio lavora in proprio e viene chiamato in tutte le parti del mondo, dove fa esperienze e vive avventure che a volte mettono a repentaglio la sua vita per la durezza del lavoro, sempre con i suoi attrezzi da montatore e la fiducia nelle proprie capacità. Faussone è una sorta di personaggio epico che lotta contro le forze della natura con il solo bagaglio delle sue esperienze e delle sue abilità.

Gennaio 1978 Orchestre e cori della RAI Nel quadro del decentramento, il Consiglio di amministrazione approva un do­cumento su Orchestre e cori della RAI, riconosciuti "patrimonio aziendale destinato a promuovere la cultura musicale, attraverso programmi diffusi sul­le reti e attività concertistiche a livello regionale e interregionale". I complessi sinfonico-corali risultano inquadrati nelle Sedi, che li gestiscono sotto il coordinamento della Direzione Generale. RAI-Radiotelevisione Italiana, Relazione e Bilancio 1978, p. 21.

Gennaio 1978 Iniziano le trasmissione di Radio Exterior de Espana REE

1° gennaio 1978 Va in onda la domenica No, non e la BBC, programma di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, con Giorgio Bracardi e Mario Marenco.

2 gennaio  1978 Antonella Steni e Elio Pandolfi presentano Settantottissimo, radio rivistina di Dino Verde affidata al regista Riccardo Mantoni.

3 gennaio 1978 Invito all'ascolto della musica folk è una rubrica settimanale di Ugo Gregoretti

7 gennaio 1978 Claudio Abbado con il Don Carlos di Giuseppe Verdi in diretta dal teatro alla Scala di Milano.

10 gennaio 1978: Come preannunciato alla fine del '77 dal democristiano Mauro Bubbico, i partiti raggiungono un accordo sulla regolamentazione delle TV private

13 gennaio 1978 I problemi dell'emarginazione Il quarto diritto è il titolo di una rubrica settimanale, riferita ai problemi della emarginazione, a cura di Alfonso Alfonsi, Costanzo Capini, Guido Cimat­ti, Susanna Palombi. Regista Catherine Charnaux.

16 gennaio 1978 Un viaggio di realtà e fantasia, voci e suoni, musiche e rumori  immaginato da Giorgio Bandini, Loris Barbieri, Paolo Modugno - è proposto da Radio anch'io che va in onda dal lunedì al venerdì {fascia 9.00-12.00), con l’inter­ruzione del GR1-flash e dello speciale Controvoce.

20-22 gennaio 1978: Si svolge ad Ariccia un seminario di studio organizzato da PCI su radio e TV locali, che segna una svolta netta nell'atteggiamento del partito sull'emittenza locale, "passato - come scrive Mario Luzzatto Fegiz sul Corriere della Sera - in poco meno di due anni da un'aperta diffidenza ad una sorta di intervento Programmato

25 gennaio 1978 Esce in Francia il film esordio girato in 8 mm Io sono un autarchico di Nanni Moretti

13 febbraio 1978 Nuova intervista di Vittorino Colombo sulla propria proposta di legge: La ricetta, secondo il ministro, è "quella del pluralismo, che la Corte costituzionale ha convalidato. Al monopolio legislativo a favore della Rai-Tv si sostituisce il pluralismo sulla base del diritto soggettivo e inalienabile di ricevere e trasmettere. Viene deciso uno spazio preciso alle libere iniziative, sia pure in ambito locale, cioè complementare e non concorrenziale con la Rai-Tv. Io sono senza esitazioni per il pluralismo 'delle' istituzioni. Ritengo insomma che, a fianco della Rai-Tv, debbano esistere decine di televisioni, centinaia di radio, libere ed efficienti". Quanto alle regole, Colombo spiega: "Radio e TV libere non potranno che vivere sulla pubblicità, poiché non avranno la possibilità di richiedere canoni. C'è per loro, realisticamente parlando, una 'torta' di 40-50 miliardi all'anno, il che significa far vivere una cinquantina di televisioni e alcune centinaia di radio. Ma perché ciò avvenga, occorre assicurare a queste 'antenne' uno spazio di utenza adeguato e non soffocarle in un ambito troppo ristretto o, addirittura, come vorrebbe qualcuno, negare loro il diritto a trasmettere messaggi pubblicitari o vincolarle ad assurdi programmi che, ingigantendo i costi, ne decreterebbero l'asfissia economica". Affrontando il tema delle TV estere: "Altro problema. Grossissimo. Secondo me le TV estere devono avere il loro spazio, pur negli ambiti del 'razionamento'. La libertà mal si concilia con l'autarchia. Quindi, poiché sono per la libertà, nessuna autarchia. Le modalità saranno da vedere, ma per le TV estere, assolutamente, e dico assolutamente, uno spazio deve esserci". Nodo centrale, comunque, il problema dell'assegnazione delle frequenze. Colombo affronta il problema da un punto di vista tecnico, affermando che, a seconda anche della situazione orografica del paese, a Milano potrebbero funzionare 5 o 6 televisioni private, a Roma una dozzina, a Torino 4 o 5. Le radio portano invece "possibilità praticamente illimitate". Sui criteri per le assegnazioni delle frequenze televisive Colombo afferma: "Pensiamo di arrivare a una ripartizione in base alla consistenza delle diverse forze culturali, sociali e politiche presenti. Un'assegnazione, termine brutto ma necessario, secondo le 'aree culturali', insomma. Che possono essere espresse da movimenti d'opinione, da giornali, oltre che dalle forze politiche". Lottizzazione, obietta G.Galli, l'intervistatore: "Altro termine brutto -risponde il ministro - ma che non mi fa vomitare. Se le disponibilità sono poche, fino all'arrivo - e che venga presto - del satellite, qualche criterio bisogna pur sceglierlo, se non si vuole l'immobilismo e il caos. La lottizzazione, intesa in senso nobile, non è poi che la derivata del suffragio universale. Prendiamo Milano, che è la mia città. Come negare ce esistano un'area cattolica, un'area marxista, un'area di borghesia laica attorno al 'Giornale' di Montanelli, un'area gruppuscolare. E sono già quattro televisioni..."

23 febbraio 1978 Il Dottor Zivago di Boris Pasternak, in radio nell'adattamento di Gennaro Pistilli e con la regia di Vittorio Melloni.

24 febbraio 1978 Esce  Ciao Maschio di Marco Ferrerri

25 febbraio 1978 Si insedia il II governo Costituente Adolfo Suárez González (UCD) rimane Presidente del Governo. Pio Cabanillas Gallas rimane Ministro della Cultura

4 marzo 1978 Prima puntata di “Ma che sera", varietà di Gianni Boncompagni, Gino Landi e Dino Verde con la partecipazione di Raffaella Carrà, Alighie­ro Noschese, Bice Valori e Paolo Panelli.

8 marzo 1978 Esce Ecce bombo di Nanni Moretti

9 marzo 1978 16 e 35 è una nuova rubrica televisiva quindicinale cinematografica a cura di Tommaso Chiaretti. Conduce in studio Beniamino Placido

12 - 19 marzo 1978 (VIe législature).. La gauche est arrivé en tête en nombre de voix au premier tour, mais c'est la droite qui a obtenu la majorité de sièges à l'issue du second1con 277 deputati contro 199 di socialisti e comunisti

16 marzo 1978 In un’inchiesta di Repubblica sull’emittenza privata milanese per la prima volta appare il nome di Silvio Berlusconi: "L'ultima grossa realtà - conclude Gabriele Porro - è Telemilano- Canale 58, in via di allestimento, di proprietà dell'industriale edile Berlusconi (gruppo Edilnord) che si varrà della collaborazione di Mike Bongiorno

16 marzo 1978 Aldo Moro è rapito dalle Brigate Rosse Nell’azione a via Fani sono uccisi due carabinieri e tre uomini dell’auto di scorta. Il drammatico giorno del rapimento di Aldo Moro si insedia il IV governo Andreotti, monocolore DC con il sostegno esterno del Partito Comunista Italiano. Il Governo Andreotti IV rimarrà in carica sino al 20 marzo 1979, per un totale di 374 giorni, ovvero 1 anno e 9 giorni. Antonino Pietro Gullotti diventa Ministro delle Poste e  Telecomunicazioni. Sottosegretari rimangono Giuseppe Antonio Dal Maso ed Elio Tiriolo Carlo Pastorino diventa Ministro del Turismo e Spettacolo. Sottosegretarioo Marcello Sgarlata

16 marzo 1978 Via Fani: rapimento di Aldo Moro e strage della scorta Alle 9.04 un gruppo di terroristi rapisce il Presidente della Democrazia Cri­stiana, Aldo Moro, e uccide i cinque agenti della sua scorta. La RAI e il primo mezzo a diffondere, per radio, la drammatica notizia (alle 9.25) con un flash del Giornale Radio di 1'30". A un'ora di distanza, le Brigate Rosse rivendicano l'attentato. L'agguato di Via Fani a Roma segna l'inizio di una disponibilità dei mezzi RAI, sia radiofonici sia televisivi, tesa a seguire e commentare gli episodi che drammaticamente si accavalleranno durante i 54 giorni di prigionia fino al tragico epilogo di Via Caetani (9 maggio). Dai collegamenti-fiume iniziali fino al 9 maggio i Telegiornali, come pure i Giornali Radio, “si sono distinti per obiettività, com­pletezza e responsabilità in linea con i principi del servizio pubblico”. TG1 di Emilio Rossi e TG2 di Andrea Barbato sposano subito la linea della fermezza Craxi con Sciascia sostiene la piena lucidità e autonomia delle lettere scritte da Moro

16 marzo 1978  - Viene rapito l'onorevole Aldo Moro. Due ascoltatori segnalano che la radio libera romana Radio Città Futura ha dato notizia dei rapimento mezz'ora prima the questo accadesse. Renzo Rossellini, all'epoca direttore dell'emittente spiega the la trasmissione aveva riportato solamente le "voci di corridoio" sentite all'interno dei movimento. Tutte le radio libere italiane segui­ranno l'evento con attenzione.

17 marzo 1978 Attraverso appositi decreti legge il processo di autonomia viene esteso a Galizia, Aragona, Valencia e Canarie. Dominata dai parlamentari dell’UCD, viene creata la Giunta di Galizia. Il governo dialoga con le assemblee dei parlamentari, instaura le pre-autonomie e nomina i presidenti eletti da queste assemblee

18 marzo 1978 - Fausto Tinelli e Lorenzo Jannucci vengono uccisi a Milano vicino al centro sociale Leoncavallo per mano di un gruppo di neofascisti. Radio Po­polare segue l'evento in diretta aprendo un microfono aperto che durerà per l'intera notte. La situazione mostra la forza di Radio Popolare come fulcro dei dibattito politico milanese.

30 marzo 1978 Va in onda Un uomo, un problema, programma di Gabriele La Porta per il Dipartimento scuola-educazione. Nel corso di 12 trasmissioni, interviste in di­retta con protagonisti della cultura. Il ciclo si apre con Elemire Zolla, che af­fronta alchimia, misticismo e rapporto fantasia/immaginazione.

30 marzo - 2 aprile 1978 Il XLI Congresso socialista a Torino vede riconfermato Craxi alla segreteria col 65% di voti (cifra mai raggiunta da un segretario socialista) grazie a un'alleanza con la sinistra lombardiana di Claudio Signorile e la "benedizione" dell'ex segretario Giacomo Mancini. L'opposizione interna è guidata da Enrico Manca. Il partito si rinnova nell'immagine e nell'ideologia: nuovo simbolo del partito diventa (accanto alla tradizionale falce e martello) il garofano rosso in omaggio alla portoghese Rivoluzione dei garofani del 1974

1° aprile 1978 Programma tv di divulgazione scientifica Indagine sulla parapsicologia a cura di Piero Angela. Prima puntata.

3 aprile 1978 Si insedia il terzo governo Raymond Barre. Rimarrà in carica sino al 13 maggio 1981. Ministre de la Culture et de la Communication : Jean-Philippe Lecat Secrétaire d’État aux Postes et Télécommunications rimane Norbert Ségard

5 aprile 1978 Claudio Abbado dirige i giovani musicisti europei. In collegamento con il Teatro dell'Opera in Roma debutto italiano della ECYO-European Community Youth Orchestra, la prima che riunisce i giovani musicisti della Comunità Europea. Dirige Claudio Abbado.

7 aprile 1978 Va in onda lo sceneggiato Madame Bovary tratto dal romanzo di Flaubert per la regia di Daniele D'Anza. Tra i protagonisti Carla Gra­vina, Paolo Bonacelli, Ugo Pagliai.

aprile 1978 Il gruppo Rizzoli-Corriere della Sera acquista l’intero pacchetto azionario di Tele Alto Milanese. Da maggio la Gestione Radiotelevisiva (grt) ne raccoglie la pubblicità mentre gli impianti sono trasferiti a Cologno Monzese presso gli studi cinematografici Icet De Polis, centro di Produzione della Rizzoli Tv. Dal mese di settembre 1978 le news di Tele Alto milanese sono curate dalla redazione de Il Corriere d’Informazione. L’emittente trasmette su tutta la Lombardia.

30 aprile 1978 Jazz band, sceneggiato originale televisivo in tre puntate scritto da Pupi e Antonio Avati, Maurizio Costanzo e Gianni Cavina. E' diretto da Pupi Avati al suo esordio televisivo. Interpreti principali Lino Capolicchio, Gianni Cavina e Carlo Delle Piane.

Maggio 1978 L’imprenditore edile Silvio Berlusconi, dopo aver acquisito nel 1975 da Giacomo Properzi e Alceo Moretti l’emittente via cavo Tele Milano Cavo poi tramutata in emittente terrestre, da vita a Tele Milano che trasmette in città e nell’hinterland grazie a un ripetitore collocato sul grattacielo Pirelli. I programmi sono prodotti negli studi di Milano 2.

6 maggio 1978 La serie Le memorie e gli anni di Guido Levi presenta storie raccontate in prima persona dai protagonisti.

9 maggio 1978 - Nel giorno dei ritrovamento dei corpo di Aldo Moro viene trova­to a Cinisi in provincia di Palermo anche quello di Peppino Impastato. Nel 1976 Impastato aveva fondato Radio Aut, uno radio libera che denunciava i delitti e gli intrecci fra politici e mafiosi della sua città. La trasmissione di maggior suc­cesso della radio, Onda Pazza, non risparmiava neppure Gaetano Badalamenti, boss mafioso riconosciuto mandante dell'omicidio di Impastato.

13 maggio 1978 Viene approvata la legge 180 detta anche Legge Basaglia sugli “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori”. Impone la chiusura dei manicomi e regolamenta il trattamento sanitario obbligatorio, istituendo i servizi di igiene mentale pubblici.

18 maggio 1978  A Tribuna Elettorale Marco Pannella si presenta imbavagliato e rimane così tutti i dieci minuti del programma. Imperturbabile anche il conduttore Jader Jacobelli

26 maggio 1978 Franco Malatini e Paolo Modugno propongono, con Operazione teatro, un'azio­ne promozionale affidando a vari registi-autori la trasposizione radiofonica (e non la riduzione) dei testi più rappresentativi da Eschilo ai contemporanei. So­no compresi testi che, per particolari circostanze, non furono mai realizzati in palcoscenico.

26 maggio 1978 Sandro Perrone crea Rete Televisiva Italiana – Distribuzioni (rti-d), una società di acquisto e vendita programmi con un catalogo di 90 film, 49 ore di telefilm e 86 ore di sceneggiati di produzione americana.

29 maggio 1978 Viene approvata le legge 194 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” che consente l’aborto.

giugno 1978 Si attua la ristrutturazione aziendale della Rai. Si riorganizzano le Reti, le Testate giornalistiche e Il Dipartimento Scuola Educazione, ognuno beneficiando della propria autonomia editoriale e gestionale. E' istituita la Testata per 1'informazione regionale radiofonica e televisiva.

6 giugno 1978 Franziska di Frank Vedekind, adattamento radiofonico e regia di Giancarlo Nanni, ha per protagonista Manuela Kustermann.

7-22 giugno 1978 Attuazione della ristrutturazione aziendale. Sono interessate le Reti televisive, le Testate giornalistiche, il Dipartimento scolastico-educativo. E' inoltre istituita la Testata per l'informazione regionale.

13 giugno 1978: Il progetto di legge di Nino Gullotti per la regolamentazione televisiva è pronto. Gli esperti dei sei partiti (i liberali sono rimasti nella commissione anche dopo il passaggio all'opposizione) hanno concluso il loro lavoro. Prevede per l’emittenza locale un raggio di 15-20 chilometri nelle aree metropolitane e un massimo di un milione e mezzo di persone servite nelle aree extra-urbane. La pubblicità non potrà superare il 10% della programmazione mentre le emittenti estere non potranno diffondere nessuno spot. Chiunque, giornali compresi può chiedere l’autorizzazione a trasmettere purché il 50% della programmazione sia autoprodotta. Dopo un anno di trattative, scrive l'Unità, c'è un "grosso nodo ancora da risolvere: le norme per evitare le concentrazioni". Restano da risolvere il problema del collegamento tra ambiti (ovvero tra le zone entro cui ogni emittente può trasmettere) e la possibilità per un'impresa di possedere più stazioni radio o TV. Il PCI è contrario a entrambe queste possibilità, che aprirebbe altri varchi alla "concentrazione delle antenne" Se entrasse in vigore il DDL Gullotti razionalizzerebbe le emittenti locali portandole dalle attuali 380 ad un centinaio

14 giugno 1978: In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il neoresponsabile cultura del PSI Claudio Martelli parla di TV private. "C'è chi ha voluto difendere il monopolio radiotelevisivo fino alla sconfitta, e chi è convinto invece, come il Partito Socialista, oggi e come la sua corrente autonomistica da sempre, dell'utilità di un sistema d'informazione che sia competitivo tra la sfera pubblica e quella privata. In ogni caso, dopo la sentenza della Corte costituzionale in obbedienza dell'art.21 della costituzione, il monopolio ormai non esiste più, anche se il servizio pubblico conserverà una posizione preminente. E poiché l'etere non è infinito e le possibilità sono quindi limitate, dobbiamo fare molta attenzione a come saranno ripartite (...). Ricordiamoci che non c'è pluralismo culturale e politico se non c'è anche pluralismo economico, inteso in chiave sia pubblica che privata. Con la differenza che ciò che è pubblico ha come fine un servizio, ciò che è privato ha come fine un utile. E il diritto dell'impresa privata a perseguire l'utile nel quadro della legge è anch'esso previsto dalla costituzione e va quindi tutelato". Si parla di pubblicità: "Partiamo da un dato di fatto - risponde Martelli - la Rai ha il canone, ed è giusto che l'abbia; i privati no. Dunque i privati potranno vivere soltanto dei proventi pubblicitari. E allora ecco le due riserve fondamentali che noi socialisti abbiamo sulla legge, come è stata impostata fin qui. In primo luogo riteniamo che il problema delle emittenti locali e quello della terza rete Rai vadano considerati insieme, perché non si può dare e togliere la stessa cosa in momenti diversi: se assegniamo ai privati l'ambito locale, non possiamo permettere che il servizio pubblico faccia concorrenza proprio in quell'ambito. E perciò la terza rete non deve avere pubblicità. Le emittenti private debbono avere la pubblicità, proprio perché non debbono avere il canone. Beninteso bisognerà anche, come per la stampa, evitare le concentrazioni monopolistiche. La legge ipotizza un limite massimo di cinque stazioni, io mi batterò invece per un criterio percentuale. Propongo il 10%, anziché il 20 previsto come limite alle concentrazioni dei giornali".
Quanto al rilascio delle licenze, Martelli propone "una specie di authority che sia responsabile esclusivamente di fronte al Parlamento e la cui funzione sia soltanto di applicare la legge (..), un'authority di esperti, la quale conceda le licenze esclusivamente in base alla serietà e all'economicità nelle imprese richiedenti"

15 giugno 1978  Repubblica denuncia la “schiavitù d’antenna” che si verrebbe a creare se venisse approvata la proposta di legge: Sono esposti 10 punti essenziali:
1) La Corte costituzionale ha a suo tempo sentenziato che non esiste più ragione di mantenere il monopolio pubblico delle informazioni radiotelevisive ed ha affermato che anche i privati possono 'teletrasmettere' a determinate condizioni.
2) Le condizioni riguardano due principi basilari: l'autosufficienza economica delle varie emittenti e il divieto alle posizioni di oligopolio. Stabiliti questi due principi la corte avrebbe dovuto fermarsi. Invece ha stabilito che - per evitare il formarsi di oligopoli privati - le emittenti private avrebbero dovuto trasmettere entro un ambito locale, non superiore a 15 Km.
3) I partiti maggiori - DC, PCI e PSI - hanno colto al volo le prescrizioni della sentenza e su
quella base hanno cominciato a lavorare. essi hanno infatti notevole interesse a impedire la nascita di vere e proprie imprese radiotelevisive, con caratteristiche di alta professionalità, poiché sarebbero un serio concorrente alla Rai, dentro alla quale i partiti continuano a mantenere una posizione dominante. E per impedire la nascita d'imprese seriamente concorrenti basta agganciarsi a quanto indicato – aldilà delle proprie competenze - dalla Corte, cioè limitare il raggio di trasmissione.
4) E' infatti dimostrato da tutte le esperienze straniere e anche da quelle più o meno dilettantesche in corso in Italia, che un'emittente radiotelevisiva con un buon grado di professionalità, per raggiungere l'autosufficienza economica deve poter trasmettere i propri programmi su scala interregionale e per di più in condizioni di concorrenza relativamente limitate. Se su un gruppo di regioni operano la Rai-Tv e due-tre emittenti private è forse possibile che queste ultime riescano a produrre buoni programmi e a far quadrare i loro conti; ma se le emittenti private sono dieci, venti, quaranta, ogni ipotesi di autosufficienza economica è preclusa in partenza. Figurarsi poi quando le emittenti private, anziché operare su scala interregionale, siano costrette al vincolo dei 15 Km.
5) La sentenza è quindi contraddittoria: le sue indicazioni rendono infatti impossibile l'autosufficienza economica delle emittenti private. Rendono possibili soltanto emittenti 'dilettanti'. In tal modo la libertà e la concorrenza con la Rai diventano una burla: la corte avrebbe fatto assai meglio a confermare il monopolio pubblico anziché prendere in giro i cittadini.
6) Il Parlamento tuttavia non ha alcun obbligo di rispettare le indicazioni della Corte quando essa ecceda dai suoi poteri (è questo è il caso) ed invada il terreno legislativo.
7) Il Parlamento però riflette, ovviamente, le decisioni dei partiti e s'è visto che i partiti maggiori non hanno interesse a consentire una seria concorrenza alla rai. recentemente tuttavia il partito socialista ha mutato posizione e si sta avvicinando alle tesi qui esposte da sempre sostenute dal partito repubblicano.
8 In questo contesto, la Rai ha deciso di far nascere la terza rete, che dovrebbe coprire l'ambito locale, cioè fronteggiare direttamente le fantomatiche emittenti private, già rese impossibili dai vincoli sopra indicati. Per procedere all'organizzazione della terza rete 'locale', la Rai si appresta ad investire centinaia di miliardi, avrà un aumento sostanzioso del canone e le sarà consentito di raccogliere pubblicità.
9) La pubblicità così raccolta verrà tolta non solo alle emittenti private (che quindi non si capisce come potrebbero vivere) ma anche ai giornali locali, completando in tal modo definitivamente l'opera di strangolamento della stampa italiana.
10) Nel frattempo Telemontecarlo, emittente pirata collocata all'estero e quindi libera da tutti i vincoli suddetti, continua allegramente ad operare su tutto il territorio nazionale e a raccogliere miliardi di pubblicità in palese contravvenzione a una legge che nessuno fa rispettare. Questa è la situazione. Dire che è una vergogna è dir poco"

15 giugno 1978  Il Presidente della Repubblica Giovanni Leone annunci agli italiani in un messaggio televisivo a reti unificate le sue dimissioni. Esse avvengono 14 giorni prima dell'inizio del cosiddetto "semestre bianco", ossia il periodo durante il quale il presidente della Repubblica non può sciogliere anticipatamente le Camere

23 giugno 1978: Il Consiglio dei Ministri approva il disegno di legge sulle radio e televisioni private presentato dal Ministro Nino Gullotti che estende il raggio d’irradiazione delle emittenti locali . "La legge -spiega La Stampa - che ora passerà al vaglio del Parlamento, ribadisce il monopolio delle trasmissioni radiofoniche e televisive su scala nazionale, in quanto servizio pubblico essenziale, ma assicura un largo spazio alle emittenti private locali. Il piano di assegnazione delle frequenze sarà predisposto oltreché dagli organi tecnici del ministero anche con l'intervento delle regioni e delle provincie autonome. Nel determinare i criteri per il rilascio delle autorizzazioni ai privati si è cercato di garantire, nella misura massima possibile, l'esercizio del diritto di iniziativa privata sancito dalla Costituzione. L'ambito in cui potranno irradiare le TV locali sarà suddiviso in aree metropolitane ed extrametropolitane. Le emissioni potranno raggiungere i 15 Km, elevabili a 20. Negli 'ambiti' extrametropolitani una emittente potrà servire un'area comprendente un milione di abitanti, in casi eccezionali un milione e mezzo. Per quanto riguarda le licenze, il disegno di legge stabilisce che ciascun titolare potrà avere da una a quattro concessioni purché il numero delle domande sia inferiore a quello delle frequenze disponibili e perché con esse non sia servita più del 15% della popolazione nazionale. La pubblicità non potrà superare il 10% delle ore di trasmissione". 
Ma la maggioranza è divisa: Giorgio Bogi., PRI: "La legge è una proposta autonoma d governo. Il testo cioè non è stato concordato tra i partiti, sicché non siamo impegnati a difenderlo in Parlamento. Questo per dire che, in sede di dibattito, faremo di tutto perché sia ben definita, ad esempio, la distinzione tra ambito pubblico (Rai) e quello privato. La legge tende, infatti, a ipotizzare un sistema unitario, presupponendo l'ipotesi generale di 'servizio', nel senso che dovrebbero essere fissati anche per le emittenti private obiettivi predeterminati. E questo noi non lo accettiamo. L'art.1 della legge stabilisce che l'iniziativa privata non può svolgersi in contrasto con i fini di utilità sociale che devono essere perseguiti dal mezzo televisivo. Questo è in contrasto con l'art.21 della Costituzione". Indro Montanelli, direttore de Il Giornale definirà il progetto di legge Gullotti  “vergognoso, ipocrita e falso”. Dopo 16 mesi di discussioni infinite tra i partiti, 14 diverse stesure, la proposta di Legge Gullotti verrà presentata alle Camere nel luglio del 1978 ma  la discussione rimarrà ferma a partire dal 12 dicembre dello stesso anno

2 luglio 1978 Antonio De Robertis e Paolo Testa presentano Il Calderone. In diretta da Radiouno: ospiti e giochi, musica e collegamenti, per trascorrere il pomeriggio domenicale. Il Calderone che traduce la formula informazione-spettacolo, assumerà nel corso dell'anno la fisionomia del contenitore in cui troveranno posto via via Carta bianca, Tutto il calcio minuto per minuto, Stadioquiz, Radiouno per tutti e Tuttobasket.

3 luglio 1978 Su Radiodue, Spazio X, offre proposte musicali a con­fronto per tutti i gusti e tutte le età. Trasmissione affidata a Susanna Napo­litano, Diego Cugia e Michele Maiorano.
8 luglio 1978 Sandro Pertini è eletto Presidente della Repubblica italiana. Succede a Giovanni Leone che aveva presentato le dimissioni. La radio segue le votazioni parlamentari che portano per la prima volta un socialista al Quirinale.

15 luglio 1978 Silvio Berlusconi dichiara a Repubblica di voler mettere Tele Milanocavo 58 “a disposizione di uomini politici della destra democristiana e anticomunista”

21 Luglio 1978 Dopo una lunga discussione in Commiosione poi in aula per la redazione della nuova Costituzione, le Cortes ne approvano il testo finale con il consenso di tutte le forze politiche comprese Alianza Popular a destra e Partido Comunista de Espana a sinistra.

31 luglio 1978 Il balletto Spartacu di Anna Khaciaturan dà il via a Maratona d’estate, rassegna di danza proposta da Vittoria Ottolenghi alle 13.00 nei giorni feriali.

Luglio 1978  L’Ufficio di studi sull’audience della RTVE pubblica uno studio sui gusti televisivi.

Agosto 1978 Si costituisce la Rusconi Editori Associati (rea), una società che si occupa dell'acquisto di programmi televisivi in Italia e all'estero e della loro commercializzazione sul mercato italiano. L’Audiovisual System abbandona la sua attività di produzione di programmi continuando a presidiare il mercato degli apparati video.

agosto 1978 Con un lungo articolo su L'espresso, titolato "Il Vangelo Socialista"  il PSI di Craxi sancisce la svolta ideologica, con lo smarcamento dal marxismo, appannaggio di un percorso culturale distinto da quello del PCI e che prende le mosse da Proudhon evolvendosi col socialismo liberale di Carlo Rosselli.

6 agosto 1978 Muore Paolo VI La radio e gli altri mezzi di comunicazione annunciano al `mondo la morte di Paolo VI. Durante il suo pontificato, durato 15 anni, Papa Montini ha portato a conclusione il Concilio Ecumenico Vaticano II, che era stato convocato da Giovanni XXIII e ne ha attuato la prima applicazione.

Agosto 1978 Accordo della maggioranza DC PCI PSI PSDI e PRI: per due anni la terza rete non dovrà fare pubblicità né fare spese e assunzioni che non siano compatibili con le precarie condizioni del bilancio aziendale.

26-agosto 1978 Il Cardinale Albino Luciani è  proclamato Papa con il nome di Giovanni Paolo 1, dopo un conclave di un solo giorno. Il Pontefice morirà improvvisa­mente solo un mese dopo il 30 settembre.

7 settembre 1978 Prima trasmissione televisiva del gruppo Fininvest Telemilano, acquistata dell'allora presidente Fininvest Silvio Berlusconi diventa Tele Milano 58. Con tal nome inaugura ufficialmente le trasmissioni.

21 settembre 1978 Esce L’albero degli zoccoli di Ermanno Olmi

25 settembre 1978 Fernando Arias Salgado annuncia un ritorno del canone. Il futuro Statuto prevede questa possibilità per i possessori di ricevitori televisivi.

26 settembre 1978: Il PSI esprime critiche al progetto di legge Gullotti. Queste le richieste sul fronte Rai-Private espresse da Martelli in un intervista al Corriere della Sera a nome del partito: "a) sia garantito l'equilibrio tra la Rai e la stampa e tra la Rai e il settore privato: proprio per questo il PSI critica il progetto di legge su Radio e TV presentato dal governo; b) la terza rete, alla quale il PSI non è pregiudizialmente contrario, va realizzata su un piano di grande economicità e lungo linee nuove: per esempio di servizio, espandendosi nel settore educativo, e di sostegno delle autonomie locali; c) si definisca il concetto di pluralismo che, per i socialisti, deve esserci tanto tra 'pubblico' e 'privato' che all'interno dell'azienda; d) si pensi ad un modello nuovo dell'azienda, come il PSI si accinge a fare con il convegno 'Informazione e potere in Italia'"

1° ottobre 1978 Prende il via su Radiodue Domenica con noi, programma della Sede di Mila­no condotto da Franco Nebbia dalle 15.50 alle 19.30.

1° ottobre 1978 Pippo Baudo presenta Stadioquiz, gioco a premi di Pippo Baudo, Nino Aman­te, G.A. Rossi sulla giornata calcistica.

1° ottobre 1978 In questa data comincia anche Radiouno per tutti rubrica di colloqui con il Direttore della rete.

2 ottobre 1978 Debutta Noi, voi, loro donna, temi della condizione femminile a cura di Li­cia Conte. In onda la mattina, dal lunedì al venerdì, su Radiotre. Paola Piva (il lavoro), Rossana Rossanda (le parole della politica), Dacia Maraini (noi e il nostro corpo), Letizia Paolo (sentimenti) si alternano al microfono nel corso della settimana. Venerdì, trasmissione aperta a un confronto più libero con gli ascoltatori.

6 ottobre 1978 Notizie e musica dal cinema Cinema: ieri, oggi, domani presenta notizie e musica dal mondo del cinema. Collaborano al settimanale Guglielmo Biraghi, Callisto Cosulich, Gian Luigi Rondi, Cesare Barese e Claudio Triofera

7 ottobre 1978 Una storia della radiofonia in Italia dal 1911 al 1945 è proposta da Fernaldo di Giammatteo con i ricordi di Maria Luisa Boncompagni. Titolo Alle origini della radio. Periodicità settimanale.

7 ottobre 1978 In diretta da Roma e da Milano Di tasca nostra, nuova rubrica tv al servizio del consumatore e del contribuente. Conduce in studio Gio­vanni Perego.

11 ottobre 1978 La Sede Regionale di Trieste presenta Italo Svevo 50 anni dopo Il programma è curato da Bruno Maier e Roberto Damiani. Prima trasmissione: Da Ettore Schmitz a Italo Svevo, regia di Ugo Amodeo.

13 ottobre Comincia la fase sperimentale dei modelli produttivi della Terza rete TV.

16 ottobre 1978 La radio annuncia: Karol Wojtyla, Arcivescovo di Cracovia, 58 anni, e il nuovo Capo della Chiesa. Dopo 465 anni s'interrompe una tradizione che vedeva il Pontefice eletto tra i membri italiani del Sacro Collegio.

19 ottobre 1978 In una nota rivolta alla Rai il Ministero delle Poste e Telecomunicazioni invita la concessionaria, nel corso dell’istituzione della terza rete, a voler controllare che le caratteristiche tecniche degli impianti non siano tali da provocare fenomeni di saturazione di segnale nei ricevitori degli utenti, invito interpretato due anni dopo da un Pretore come monito alla Rai a tutela delle trasmissioni delle emittenti private.

25 ottobre 1978 Storie allo specchio di Franco Biancacci e Guido Levi riflette attraverso il singolo caso, sui più urgenti problemi sociali. La regia è di Luigi Faccini.

30 ottobre 1978 Incontri radiofonici su temi diversi in Errepiuno Presenta Stefanella Giovannini. Regista Romano Bernardi.

Novembre 1978 In Spagna viene pubblicato un Plan Técnico de Radiodifusión, in base al quale assistiamo ad una prima riorganizzazione della radiofonia ereditata dal  regime franchista. Radio Juventud si fonde con le emitenti Voz de..., dando luogo a Radio Cadena Española (RCE), che incorpora le emittenti precedentemente appartenenti alla Falange española alle Juntas JONS: la Red de  Emisoras del Movimiento (REM), la Cadena Azul de Radiodifusión (CAR), originata dalle emittente del Sindicato Español Universitario (SEU), e della Cadena de Emisoras Sindicales (CES). La Cadena Azul CAR viene integrata nel  nuovo organismo denominato RTVE.

7 novembre 1978 Gulliver è  un nuovo settimanale televisivo di informazione culturale. Curatori Ettore Masina e Giuseppe Fiori.

10 novembre 1978 Il ciclo Il cinema dei fratelli Taviani (ricerca-invenzione-spettacolo), parte con la produzione RAI Padre padrone, autobiografia di Gavino Ledda, pastore analfabeta diventato uomo di cultura. Il film dei Taviani ha vinto il Festival di Cannes 1977.

12 novembre 1978 Walter Tobagi promuove la Lega per la libertà d’informazione, patrocinata dal Club  Turati di Milano e da Mondoperaio, nel corso di un appassionato dibattito alla vigilia del congresso nazionale della FNSI a Pescara allo scopo di organizzare, intorno ad una dichiarazione di principi liberl-democratici,  una larga mobilitazione di giornalisti e intellettuali dell’area socialista, per vincere il clima giudicato “chiuso e soffocante” di quella che tacciano polemicamente come “gestione cattocomunista del sindacato dei giornalisti”.

14- 16  novembre 1978 Convegno all’ Hotel Parco dei Principi di Roma promosso dal Club Turati e dalla Direzione del PSI sul tema Informazione e potere in Italia:  4 le relazioni introduttive di Claudio Martelli, di Franco Bassanini su “L’assetto della stampa e la legge di riforma dell’editoria”; di Giuliano Amato “Rai: la riforma interrotta” e di Massimo Pini su “Decentramento, privati, terza rete”. Enrico Manca spiega “A che punto è la riforma della Rai” Infine il presidente Paolo Grassi  traccia un contributo su “Efficienza e qualità nel ruolo del servizio pubblico”. Nella relazione introduttiva, Claudio Martelli delinea una proposta immediatamente giudicata "inedita e dirompente": Il responsabile cultura del PSI propone infatti la realizzazione in Italia di una Quarta Rete televisiva concepita come un "consorzio di emittenti televisive private". Il consorzio, immaginato sul modello inglese, entrerebbe nell’ambito di un servizio pubblico dove assisteremmo alla “pacifica concorrenza fra un’azienda di Stato che per tre reti verrebbe gestita dalla Rai, e una quarta rete commerciale di questo consorzio sottoposto al controllo di un'authority indipendente. Il consorzio dovrebbe raccogliere le forze più consistenti dell'emittenza privata e avere la possibilità di trasmettere su scala nazionale. Il consorzio, all'interno del progetto, è distinto dalle piccole emittenti locali, che dovrebbero continuare a vivere, e dalla Terza Rete Rai, cui andrebbero - come già espresso altre volte da esponenti PSI – compiti principalmente educativi, culturali e di servizio. Commenta Panorama:  "E' il modello inglese rivisto e corretto con il marchio del garofano rosso socialista. Si chiama: quarta rete televisiva nazionale. Nella stanza dei bottoni, ammessi a far parte del consorzio destinato a gestire il nuovo canale TV, dovrebbero sedere non più di dodici tra grandi editori, industriali, rappresentanti della Lega delle cooperative, gruppi televisivi privati che decideranno liberamente i programmi da mandare in onda in base a una sola parola d'ordine: il profitto. Le uniche regole (partecipazione al consorzio, tetto e spazi pubblicitari) dovrebbero essere stabilite e fatte applicare dalla commissione parlamentare di vigilanza e di indirizzo dei servizi radiotelevisivi. Immagini e suoni verrebbero registrati su videocassette nei centri di produzione TV di proprietà dei partecipanti al consorzio. I programmi dovrebbero quindi essere trasmessi a uno dei supersatelliti che entro pochi anni rivoluzioneranno le telecomunicazioni mondiali rendendo superflui ripetitori e ponti radio e superando così ogni confine geografico. Chi vorrà ricevere le trasmissioni della quarta rete TV non dovrà pagare nessun canone: gli basterà piazzare una nuova antenna sul tetto". Di fronte ai rischi di sviluppo senza regole (aregulation) e dal momento che “i grandi gruppi editoriali si stanno organizzando per aggirare e snaturare l’ambito del decentramento, connettendo gli ambiti e attrezzando alle spalle di tutti i centri di produzione di programmi e di informazione con già innestato il messaggio pubblicitario da distribuire poi alle proprie o  alle altrui stazioni emittenti”  con il rischio dunque di cannibalizzare l’emittenza locale,  una razionalizzazione  più limpida e più adeguata sarebbe quella di “enucleare i grandi gruppi dall’ambito locale e dal regime di libera antenna assegnando quest’ultimo, interamente, all’iniziativa dei minori, di impegnare i grandi gruppi editoriali privati ma anche le cooperative o altre esperienze legate alla presenza pubblica-  in un consorzio nazionale detto “Quarta Rete” inscritto nel servizio pubblico (è ormai chiarita la distinzione essenziale  tra servizio pubblico e azienda pubblica Rai) sotto il controllo della Commissione Parlamentare di Vigilanza. In tal modo – chiarisce Martelli  - i grandi gruppi verrebbero messi in concorrenza non con i minori in ambito locale ma con le tre grandi reti nazionali della Rai. I socialisti propongono in questo modo un riassetto del sistema che verrebbe così organizzato: un servizio pubblico nazionale distinto in tre reti nazionali ed una rete i n concessione ad un consorzio di privati sottoposto alla vigilanza della Commissione parlamentare. Un regime di libera antenna in ambito locale sottoposto alla disciplina di legge e regolato da un’autorità o magistratura indipendente piuttosto che a un comitato politico. Facoltà di accesso alla Terza rete Rai, futura rete di decentramento e dei programmi educativi essenziali al servizio pubblico, per le espressioni locali che riconosciute meritevoli venissero, per ragioni tecniche, escluse dal rilascio delle licenze. Il PCI con Quercioli viene accusato di voler affossare il servizio pubblico contrapponendo la necessità di ridiscutere il progetto Gullotti e di mantenere fede ai precedenti accordi di Governo che di fatto sono seppelliti dai socialisti che si liberano le mani nel correre incontro all’imprenditoria privata. L’editore Feltrinelli pubblica gli atti nel 1979

22 novembre 1978 Dopo quattro puntate, Storie allo specchio inizia un ciclo di 6 trasmissioni dal titolo Dietro il processo dedicate ai grossi casi della cronaca giudiziaria. Curatore Franco Biancacci.

23 novembre 1978 Da oggi, con cadenza quindicinale, Primo Piano di Ivan Palermo e Stefano Munafò: fatti di cronaca e avvenimenti politici e sociali con particolare riguardo all'attualità italiana.

24 novembre 1978 Osvaldo Bevilacqua e Marcello Casco propongono con Sereno variabile modi e itinerari per il tempo libero.

27 novembre 1978 In occasione del Terzo centenario della nascita di Vivaldi (1678-1741), è trasmesso l'originale radiofonico di Giuseppe Maffioli Antonio Vivaldi, il prete rosso.

Dicembre 1978 Comincia la sua attività la Publihertz, concessionaria di pubblicità nazionale e locale per le tv private. È una emanazione della concessionaria di pubblicità Publikompass (capitale fiat), controllata dall'ifi, finanziaria del gruppo Agnelli.

4 dicembre 1978 Vengono soppresse le emittenti radiofoniche retaggio del franchismo. Radiocadena Española (RCE) radio di proprietà pubblica nasce dalla fusione fra la Red de Emisoras del Movimiento,  la Cadena Azul de Radiodifusión ( Radio Juventud) e la Cadena de Emisoras Sindicales.

15 dicembre 1978 Tecnica di un colpo di Stato, sceneggiato originale di Massimo Feli­satti e Fabio Pittorru, narra in quattro puntate l'ascesa del fasci­smo. Regia di Silvio Maestranzi, interprete principale Pietro Biondi.

29 dicembre 1978. Juan Carlos promulga la nuova Costituzione democratica ponendo fine alla transizione sul piano giuridico formale e istituzionale. 

31 dicembre 1978 La Rai documenta 434 impianti televisivi attivi in Italia.

1978 Portobello, il “mercatino del Venerdi” di Enzo Tortora, è il programma dell’anno con una media di 25 milioni di telespettatori su Rai Due


1979

1979 La proposta socialista di creare una quarta rete televisiva nazionale a carattere consortile su cui fare affluire in modo regolamentato soggetti privati finanziati dalla pubblicità sul modello della Independent Television nel Regno Unito fece molto discutere ma trovò ferma opposizione nel Partito Rai alle sue prime uscite e nel PCI Come osserva Chiarenza “Il nuovo assetto che scaturì dal triennio di fuoco 1976-1979 lasciava insoluti molti problemi, tanto da far parlare subito della necessità di una “riforma della riforma”. Le forze politiche…pagato il prezzo della demagogia imperante, si accontentarono di spartirsi le spoglie della Rai nel modo più clientelare possibile. Di quello che nel bene o nel male era comunque un progetto di politica della comunicazione di ampio respiro non restarono che rovine ingombranti. Il prezzo da pagare alla neutralità sostanziale del PCI consistette nel trasferimento del controllo sul servizio radiotelevisivo al parlamento perché questo era l’unico modo di mascherare l’effettivo passaggio di potere. Che non era tra governo e parlamento, bensì tra i partiti della sola maggioranza e quelli del cosiddetto arco costituzionale, dal PCI al PLI. L’avvicinamento del PCI al Governo determinò all’interno della Rai conseguenze immediate: la lottizzazione venne estesa gradualmente ai comunisti, utilizzando a tale scopo la terza rete, da tempo in fase di costruzione per realizzare il decentramento regionale, essa venne trasformata in rete nazionale centralizzata, anche se di capienza e potenza ridotte rispetto alle altre due, e sottoposta nel giro di pochi annui al controllo del PCI nella programmazione nazionale, mentre gli spazi delle emittenti regionali restarono saldamente in mano alla DC” (Chiarenza, pp. 217-219.)
Nello stesso tempo la proposta socialista per la prima volta prospetta l’idea di un’emittenza privata organizzata su scala nazionale sia pure nell’ambito della forte limitazione rappresentata dalla Quarta Rete sul modello ITV. Ma c’è chi nel frattempo comincia a riflettere su forme alternative di collegamento nazionali.
A partire dal 1979 i grandi editori puntano alla costruzione di reti commerciali su scala nazionale. Silvio Berlusconi, dopo aver costituito nel 1978 Fininvest spa,  pone le radici del suo futuro impero costituendo nel gennaio 1979 Rete Italia per la compravendita dei programmi sui mercati internazionali e nel settembre 1979 Publitalia la concessionaria pubblicitaria che in questa prima fase – come osserva Davide Giacalone “ non costituiscono il collante di reti nazionali ma società di servizi cui ciascuna emittente può rivolgersi”. In ogni caso nel 1979 la tv commerciale è ormai in forte slancio mentre arrancano le emittenti autenticamente locali e si sta esaurendo la forte progettualità esercitata nella fase iniziale dalle Regioni.

Il 6 settembre 1978 iniziano ufficialmente le trasmissioni terrestri di Telemilano 58. Silvio Berlusconi intuisce che il mercato della pubblicità è in grossa espansione. Nuovi soggetti premono per ottenere spazi pubblicitari in televisione, il medium più fruito dagli italiani. Ma la Sipra, muovendosi in una logica di monopolio, sceglie chi ammettere come proprio inserzionista nelle reti Rai, lasciando fuori tutti gli altri. È una logica da "numero chiuso" che limita di fatto le enormi possibilità del mercato. Gli «altri» sono soprattutto le aziende della media distribuzione, che, non possedendo appoggi politici, non vengono ammesse tra le beneficiarie degli spazi pubblicitari della Rai. Berlusconi vuole conquistare il mercato degli inserzionisti della media industria. Per raggiungere questo scopo, introduce un modo di raccogliere pubblicità contrario a quello della Sipra. Invece di aspettare che gli inserzionisti si facciano avanti e poi scegliere, va egli stesso dalle aziende e contratta direttamente con loro. Per questo motivo Telemilano deve avere una concessionaria di pubblicità interna. Berlusconi è il primo imprenditore televisivo ad intuire che la pubblicità deve essere raccolta in proprio. Si sgancia dalla Publipei, l'agenzia di pubblicità, tra gli altri, del settimanale Famiglia Cristiana e, da una costola di Reteitalia, fonda Publitalia '80. Controllando direttamente la raccolta pubblicitaria, può ora confezionare programmi in cui ha già inserito gli spot: nasce il metodo della «cassettizzazione» passando rapidamente da televisione locale a canale nazionale. Per assicurarsi gli spot dei grandi inserzionisti nazionali, è necessario raggiungere una dimensione nazionale. Berlusconi si accorda quindi con numerose emittenti locali affinché entrino nel circuito di trasmissioni e pubblicità che sta creando. Il suo obiettivo è creare una rete nazionale, sul modello del network americane. In questo modo il bacino di utenza delle emittenti affiliate si allarga enormemente ed il network può vendere i propri spazi pubblicitari a investitori di carattere nazionale (per esempio, la grande distribuzione).Il palinsesto dell'emittente comincia a dipendere dal tipo di «prodotto» da vendere agli inserzionisti. Nella televisione commerciale il «prodotto» è il pubblico. Berlusconi confronta il proprio palinsesto, fatto di film, serie televisive e qualche documentario, con quello della Rai. La Rai ha tutto: i migliori film, i migliori programmi, tutto lo sport e tutta l'informazione. Berlusconi non può puntare a fare programmi migliori della Rai: non ne avrebbe i mezzi. Ragionando in un'ottica di marketing, può mirare a sottrarre pubblico all'ente di Stato. Comincia la «campagna acquisti» dei divi della Rai. La prima star ad arrivare a Canale 5 è, nel 1979, il noto presentatore di quiz Mike Bongiorno, sottopagato nella Rai monopolista, che viene ingaggiato per una cifra altissima; poco dopo Telemilano strappa alla televisione di stato anche Corrado, Gigi Sabani, Sandra Mondaini Raimondo Vianello.Per idee così ambiziose un nome a dimensione "locale" come Telemilano va stretto: il 30 settembre 1980 il logo di Canale 5 appare sugli schermi in sostituzione di quello di Telemilano 58.

La terza rete della Rai nasce alla fine degli anni Settanta quando sono ormai evidenti i limiti del decentramento voluto dal legislatore.
Come osserva Menduni “I centri televisivi nei quali registi, attori e autori preferivano lavorare sono quelli di Roma. Sono più grandi, dotati di maggiori mezzi per lavorare rispetto a quelli di cui la Rai si è dotata in tutte le regioni d’Italia. Economicamente, il decentramento (o coinvolgimento delle regioni), contemplato in uno dei punti del patto della Camilluccia, rischiava di infliggere un duro colpo all’azienda, se non attuato nella giusta direzione. Non era fattibile, come pretendevano alcuni, che si producesse un programma diverso in ciascuna delle sedi Rai sparse in giro per l’Italia, quando se poteva realizzare uno solo e mandarlo su scala nazionale. I costi sarebbero stati insostenibili e la qualità ne avrebbe risentito enormemente. Dobbiamo ricordare che in quel periodo c’erano solo due canali, la Rete 1 e la Rete 2 dove nel 1979 rispettivamente il democristiano Emmanuele Milano subentra al democristiano Mimmo Scarano e il socialista Pio de Berti Gambini al socialista Massimo Fichera.
Ma i fautori del decentramento non si rendevano conto di queste pretese poco pratiche, oltre che enormemente dispendiose. Solo per i telegiornali la cosa era fattibile, in quanto per realizzare l’informazione locale bisognava avere la redazione in ogni regione”.
Facendo un bilancio sui programmi dell’accesso, che avevano riservato tante aspettative per quel 5% riservato a sindacati, associazioni ed enti religiosi, sono stati realizzati in minuta molto inferiore alle attese.
E’ in questo stato di cose che prendono il via alla fine dell’anno le trasmissioni di Rai tre “per indicazione di legge e impegno di convenzione con l’obbligo di estendere il servizio, entro il 31 dicembre 1980, a non meno del 55% della popolazione italiana. La rete viene affidata al fanfaniano Giuseppe Rossini, mentre la testata TG3 – istituita insieme alla Testata Giornalistica per l’Informazione Regionale, viene conferita a Biagio Agnes della sinistra democristiana. Condirettore è il comunista Sandro Curzi. Lo stanziamento iniziale è di 11 miliardi e 600 milioni di lire. In questa nuova emittente, che sette anni dopo andrà al partito comunista, trovano collocazione altre persone che non avevano trovato una sistemazione nelle altre due emittenti. Offerto in clima consociativo all’opposizione politica il TG3 sconta nei primi anni la penuria dei mezzi tecnici configurandosi come giornale basato sulla rapida lettura delle notizie, con pochi filmati o immagini di accompagnamento. Offre un’informazione di tipo radiofonico e provinciale poiché le notizie fornite dalle sedi regionali rivestono scarso interesse a livello nazionale non riuscendo a catturare l’attenzione dei telespettatori registrando nel primo anno un ascolto medio alle 19.00 di soli 400 mila telespettatori
Negli Stati Uniti nel 1979 nasce UNIX sistema di reti di comunicazioni fra computer che darà vita alle USENET NEWS: fonderanno con Arpanet dando vita a Internet. Nascono anche i primi Newsgroup (forum di discussione) da parte di studenti americani

1979

1979 Esce Se una notte d'inverno un viaggiatore, romanzo di Italo Calvino. Narra la storia di un Lettore che, nel tentativo di leggere un romanzo (intitolato appunto Se una notte d'inverno un viaggiatore), è per ragioni sempre differenti costretto a interrompere la lettura del libro che sta leggendo e intraprendere la lettura di un altro. L'opera diventa quindi una riflessione sulle molteplici possibilità offerte dalla letteratura e sulla possibilità di giungere a una conoscenza della realtà. Il romanzo ha avuto un notevole successo in Italia e all'estero, specialmente negli Stati Uniti, dove è stato letto immediatamente come esempio di letteratura postmoderna. Appartiene quindi al genere del metaromanzo, un romanzo che si interroga sulla sua stessa natura.

1979 Esce Un uomo di Oriana Fallaci dedicato al suo compagno Alekos Panagulis, eroe della lotta contro la dittatura dei colonnelli in Grecia. Ha venduto 3 milioni e mezzo di copie. La storia prende avvio dal tentativo di uccidere il tiranno della Grecia Georgios Papadopoulos da parte di Panagulis. Il tentativo fallisce e questi viene dapprima torturato, poi condannato a morte. Tuttavia, la sentenza non viene mai eseguita. Uscito dal carcere per via di una grazia concessagli, incontra appunto la Fallaci che si è recata a fargli visita per intervistarlo. Da quell'incontro, prende avvio la loro storia d'amore. Panagulis non rinuncia, durante il libro, a progetti sovversivi contro il tiranno, ma non riesce a metterne in pratica nessuno. I due scappano in Italia con una fuga rocambolesca. Lì, cercano aiuto nei politici italiani ed europei nel vano tentativo di rovesciare il dittatore greco. In Italia matura definitivamente l'amore tra Panagulis e la Fallaci, tant'è che lei rimane incinta ma perde il bambino in un litigio proprio con lui. La storia d'amore attraversa fasi alterne di idilliaca gioia e di allontanamento fra i due. Successivamente, il dittatore Papadopoulos cade e Panagulis rientra in patria e riesce a farsi eleggere deputato, ma lui, da sempre anticonformista, dedicherà gli ultimi anni della sua vita a cercare di rovesciare colui che viene definito il nuovo Papadopulos, ovvero il ministro della difesa Evangelos Averoff. Quando Panagulis riesce a provare l'implicazione del ministro nei vari Golpe succedutisi, è ucciso da dei sicari in un incidente stradale. Negli ultimi mesi della sua vita, Panagulis insiste con la scrittrice affinché lei scriva un libro sulla sua vita, una volta morto. L'autrice adempie pienamente a questo compito, traducendo in una storia romanzata la fiaba dell'eroe che si batte per la libertà, per la verità, contro tutte le dittature e contro il Potere, di qualunque colore esso sia.

1979. Con Dopo il pescecane una serie di racconti, Luigi Malerba vince il Premio Brancati

1979 La chiave a stella di Primo Levi vince il Premio Strega In questo romanzo industriale si narrano le imprese di un operaio specializzato, Libertino Faussone, detto Tino, che le racconta a un amico scrittore. L'operaio lavora in proprio e viene chiamato in tutte le parti del mondo, dove fa esperienze e vive avventure che a volte mettono a repentaglio la sua vita per la durezza del lavoro, sempre con i suoi attrezzi da montatore e la fiducia nelle proprie capacità. Faussone è una sorta di personaggio epico che lotta contro le forze della natura con il solo bagaglio delle sue esperienze e delle sue abilità. Per questo La chiave a stella è un romanzo ottimista: Levi in questo suo primo romanzo di invenzione dimostra una straordinaria fiducia nell'uomo. Il lavoro in questo romanzo è un attributo positivo per l'uomo: l'uomo che fa, che agisce, realizza se stesso ed è con il lavoro che si nobilita anche nella sua parte spirituale. Faussone, uomo del fare, dimostra, raccontando al narratore, una profonda conoscenza degli uomini e una grande intelligenza riflessiva.

1979: Amway, la società che controlla Mutual, acquista la stazione radiofonica WCFL  dalla Chicago Federation of Labor per trasformarla in stazione di bandiera del network Mutual che raggiunge ormai ben 950 stazioni affiliate e sembra riprendersi dalla crisi che lo ha scosso dalla fine degli anni cinquanta. 

1979 Turner Communications Group proprietaria di una stazione televisiva ad Atlanta dopo nove anni diventa Turner Broadcasting System Inc.

Gennaio 1979 Su Critica marxista Giuseppe Vacca osserva: “Anche accogliendo e applicando il disegno di legge Gullotti, delle 1394 TV private esistenti sul territorio, ne rimarrebbero appena 397. In realtà occorre riconsiderare globalmente tutto il settore, a partire dal ruolo stesso del servizio pubblico. in sintesi, la proposta di Vacca, dopo lunga analisi è questa: Il servizio pubblico articolato in due reti nazionali, il cui vero habitat è l'arena mondiale delle radiodiffusioni e dell'industria culturale, una rete articolata con strutture ideative e produttive regionali, suscettibile di far da cerniera con la emittenza locale. Un settore privato articolato localmente ed eventualmente integrato nel circuito nazionale sotto il controllo pubblico.”

1 gennaio 1979 La scienza e un'avventura è un programma di Gabriele La Porta e Franca Lipparoni, con la consulenza di Edmondo Mondi. Prima puntata: La scienza nelle favole dei bambini.

4 gennaio 1979 Programma del Dipartimento scolastico-educative: Il sinistrese nel linguaggio giovanile. Realizzazione di Ennio Gregori nell'ambito della serie Un uomo, un'idea a cura di Gabriele La Porta.

5 gennaio 1979 : Enzo Tortora annuncia di farsi promotore di una legge di iniziativa popolare contro l'attuazione della Terza Rete Rai e contro gli introiti pubblicitari, che riducono gli introiti delle TV private.

9 gennaio 1979 - Poco prima dell'inizio della trasmissione RadioDonna dell'emit­tente romana Radio Citta Futura, tre giovani armati e mascherati fanno irru­zione nella sede della radio. Gli impianti vengono dati alle fiamme mentre le cinque donne che stanno iniziando la trasmissione vengono tenute ferme sotto la minaccia delle pistole. Quando cercano di scappare, gli aggressori esplodo­no 29 colpi che feriscono gravemente le donne senza però causarne la morte. Gli aggressori fanno parte dei Nuclei armati rivoluzionari (NAR), organizzazione eversiva di estrema destra.

21 gennaio 1979 Il passato da salvare presenta ricerche e proposte sui beni e sulle attrezza­ture culturali in Italia. Programma di Augusta Monferini, realizzazione di Priscilla Contardi.

22 gennaio 1979: Il PCI è favorevole all'approvazione delle legge Gullotti sull'emittenza privata in tempi brevi

22 gennaio 1979 Esce Prova d’orchestra di Federico Fellini

27 gennaio 1979 E' avviato Palcoscenico in cantina un programma di Daniela Sbarrini sull’avanguardia teatrale, coordinate da Dino De Palma. Regia di Claudio Sestrieri. Alla prima trasmissione prende parte Carmelo Bene.

29 gennaio 1979 Un programma della Sede regionale di Napoli realizzato da Romano Costama­gna: UFO: ipotesi sonore semiserie di Beppe Palomba e Giorgio Verdelli.

30 gennaio 1979 Silvio Berlusconi costituisce Rete Italia, società per la compravendita di programmi sui mercati italiani ed esteri.  Presidente lo stesso Berlusconi, amministratore delegato Marcello Di Tondo. Prima operazione rilevante la firma di un contratto con la Titanus in base al quale la casa cinematografica incassa due miliardi per un pacchetto di 325 film.

Gennaio 1979 In seguito a un accordo tra la Televisione della Svizzera italiana (TSI) e la Mondadori, comincia la distribuzione in Italia di programmi prodotti dalla televisione svizzera. Un contratto salva comunque l'accordo internazionale che privilegia la prima scelta dei programmi in distribuzione agli enti televisivi di Stato, in questo caso alla Rai.

31 gennaio 1979 Il IV governo Andreotti si dimette dopo un dibattito parlamentare che sancisce la fine della solidarietà nazionale

3 febbraio 1979 Il ciclo Dimensione Europa settimanale di fatti e problemi internazionali a cura di Mario Arosio, in vista delle elezioni per il Parlamento europeo, pre­senta una serie di monografie dedicate ai Paesi comunitari.

10 febbraio 1979 All'informazione sportiva e dedicata la rubrica Mondo-motori a cura di Arnaldo Verri.

20 febbraio 1979 Primissima: rubrica di attualità culturale in onda alle ore 13.00.

Febbraio 1979 Iniziano le trasmissioni radiofoniche del Tercer Programa poi diventato Radio 3 un canale culturale e musicale che presenta un'offerta alternativa rispetto alle programmazioni convenzionali e alle formule radiofoniche musicali (tradizionali).

1 marzo 1979 Nuove elezioni legislative generali In Spagna. Nella prima legislatura, pur subendo un aumento dell’astensione e crescendo il cosiddetto desencanto fra i cittadini,  l'UCD conserva la maggioranza relativa nel Congresso (con il 35,08% e 168 seggi) e quella assoluta nel Senato. Il PSOE raggiunge il 30,54% e 121 seggi (127 seggi se si aggiungono i 5 seggi (pari all’1,82% ottenuti dai socialisti andalusi), mentre il PCE ottiene il 10,82% e 23 seggi. Un’altra formazione moderata Coalición Democratica composta in maggioranza da Allianza Popular (ap) ottiene il 5,97% e 9 seggi. L’estrema destra della Union Nacional di Blas Piňar rimane ferma al 2, 12% con 1 solo seggio

1° marzo 1979 In prima esecuzione mondiale La bottega dell'orefice, meditazioni sul sacra­mento del matrimonio sotto forma di poema drammatico in tre parti di Andrzej Jawien (pseudonimo di Karol Wojtyla). Adattamento radiofonico di Siro Angeli. Tra gli interpreti Luca Del Fabbro, Claudia Della Seta, Roul Grassilli, Milena Vukotic. Regia di Aleksandra Kurczab.

5 marzo 1979 Amnesty International per il rispetto e la difesa dei diritto dell'uomo, con­versazione tra Enzo Forcella e Marcostefano Vitiello moderata da Niccolò Zapponi.

6 marzo 1979 Inizia Accadde ad Ankara, originale televisivo in tre puntate di Fabio Pittorru e Mario Landi. Tra gli interpreti Walter Maestosi, Marianella Laszlo, Stefano Satta Flores.

7 marzo 1979 Prende il via Europa con noi rivista di Stefano Maggiolini e Franco Polet­to interpretata da Isa Di Marzio, Enzo Guarini, Mariella Montemurri, Silvio Spaccesi. Musiche originali di Franco Riva, regia di Vittorio Lemmore.

7 marzo 1979 In casa e altrove è un radiodramma di Fabio Carpi e Luigi Malerba, per la regia di Gilberto Visintin.

13 marzo 1979 Entra in vigore il Sistema Monetario Europeo approvato nel 1978 da tutti i Paesi Membri all’eccezione del Regno Unito

18 marzo 1979 Storia di un italiano propone, attraverso spezzoni di film inter­pretati da Alberto Sordi nel corso della sua carriera, le vicende dell'Italia dall'inizio del secolo ai nostri giorni. Questo primo ciclo di 6 puntate sarà seguito, a novembre, da un. secondo.

20 marzo 1979. Si insedia il quinto Governo Andreotti che prelude alla fine della stagione di unità nazionale con una maggioranza tripartita DC PRI PSDI.

31 marzo 1979 Negli Stati Uniti il canale per bambini via cavo Pinwheel cambia nome diventando Nickelodeon .

1 aprile 1979 Negli Stati uniti il canale per bambini  Pinwheel diventa Nickelodeon 

2 aprile 1979 Prima puntata di Dentro l'università come scegliere guardando al dopo. E' un programma di Mariella Serafini Giannotti con la consulenza di Federica Olivares. Regia di Roberto Anselmi. Prima trasmissione: Le facoltà che of­frono migliori prospettive di lavoro.

3 aprile 1979  Si insedia il III Governo costituzionale. Adolfo Suárez González (UCD) rimane Presidente del Governo. Manuel Francio Clavéro Arevalo diventa Ministro della Cultura, sostituito il 17 gennaio 1980 da Ricardo de la Cerva y Hoces.

3 aprile 1979 Prime elezioni municipali. Grazie ad un’alleanza con i comunisti i socialisti conquistano i comuni delle grandi aree metropolitane di Madrid, Barcellona, Valencia, Malaga e Saragozza. Il Partito Nazionalista Basco ottiene Victoria Bilbao e San Sebastian. I comunisti conquistano Cordova. E’ la prima sconfitta per l’UCD di Suarez che riesce a conquistare soprattutto i piccoli e medi centri urbani.

7 aprile 1979 - Radio Sherwood, radio libera nata net 1977 e vicina ad Autono­mia Operaia, viene accusata di insurrezione armata. Nell'inchiesta viene arre­stato anche uno dei fondatori nonché prima direttore della radio Emilio Vesce

8 aprile 1979 Una novità è Panorama europeo: fatti, personaggi e problemi dei Paesi della Comunità.

12 aprile 1979 Annarita Varischi e Giulio Pirarba presentano Frecce sonore: critica, storia e attualità delle sigle sonore in un programma di Umberto Santucci e Gianfran­ca Montedoro, diretto da Claudio Viti.

19 aprile 1979 Attuazione della ristrutturazione aziendale. Viene estesa ai Supporti, alla Segreteria del Consiglio di Ammini­strazione, alle strutture di staff.

24 aprile 1979 Per l'Europa, quotidiano in Euroradio con i Paesi della Comunità, è curato da Luciano Lombardi (da Napoli) e da Maurizio Giuffrida (da Milano) .

25 aprile 1979 Ha inizio una serie dedicate a I grandi reportages da Luciano Chitarrini con la collaborazione di Carlo Giovetti. Ripropone eventi storici attingendo alle testimonianze di scrittori e giornalisti che li hanno vissuti in prima persona. Nelle prime trasmissioni gli scritti di Alessandro Dumas padre "raccontano" l'impresa dei Mille.

26 aprile 1979 Per la serie Riprendiamoci la vita va in onda su Rai Due Un processo per stupro, programma realizzato da sei donne nel corso di un proces­so svoltosi nel 1978 a Latina. Otterrà il Premio Italia 1979 per la sezione documentari televisivi.
   
Primavera 1979 Pochi mesi prima delle elezioni politiche dei giugno 1979 Radio Radicale inizia la diffusione a livello nazionale

Maggio 1979 Simposio sulla Televisione e l’Autonomia della Catalogna organizzato dalla Facoltà di Scienze dell’Informazione di Barcellona.

8 maggio 1979 Per Radiodrammi in miniature va in onda Un contrabbasso in cerca d'amore di Maria Filippone Colonna, con Gastone Moschin e Lucia Poli. Regia di Lorenzo Salveti. Il radiodramma riceverà, a Lecce, il riconoscimento speciale RAI nell'ambito del Premio Italia 1979.

16 maggio 1979 Nuovo programma di musica leggera: Disco contro… di Giuseppe Barbieri e Aldo Tirone.

22 maggio 1979 Controfavole per bambini e adulti è una serie di brevi radiodrammi. Il primo è La risata del diavolo di Luigi Malerba, per la regia di Piero Formentini.

26 maggio 1979 Gianni Minà presenta Dal rock al rock, storia e testimonianze sui protagoni­sti della musica giovanile negli ultimi venticinque anni.

29 maggio 1979 Pupi Avati e conduttore e regista di un concerto dall'Auditorium del Foro Ita­lico, a Roma, alla presenza del Capo dello Stato, Sandro Pertini. La radio trasmette in diretta questo concerto the intende evidenziare le diverse realtà musicali delle nuove nazioni europee che il 10 giugno, per la prima volta nella storia, eleggeranno un Parlamento europeo a suffragio diretto.

30 maggio 1979 E’ deliberato l'aumento del capitale sociale della RAI da 10 a 40 miliardi.

3 giugno 1979 Elezioni per l’ottava legislatura. Segnano la fine dei governi di unità nazionale La DC rimane il partito di maggioranza relativa con il 38,3% dei voti. I  comunisti, di nuovo all’opposizione per la prima volta arretrano di 4 punti attestandosi al 30,4, mentre i socialisti del PSI rimangono stazionari al 9,8%.  Il MSI si conferma quarta forza politica nazionale, ma scende al 6,1% Seguono in lieve crescita i socialdemocratici al 3,8% seguiti dai radicali che ottengono il loro massimo storico con il 3,4%,  i repubblicani  stazionari al 3,1%, e i liberali che risalgono sfiorando il 2%, superandoli Partito  democratico di Unità Proletaria che conquista il 1,4% mentre agli estremi rimangono esclusi dal Parlamento Nuova Sinistra Unita e Democrazia Nazionale. Si afferma la prima lista civica autonomista del Melone La lista per Trieste che conquista un seggio.

8 giugno 1979 Un Decreto Regio approva il Plan Técnico Transitorio de Radiodifusión Sonora en Ondas Métricas

7 10 giugno 1979 A una settimana dalle politiche si svolgono le prime elezioni a suffragio universale diretto del Parlamento europeo Tramite notiziari, fili diretti e commenti, la radio assicura una copertura completa delle elezioni per il Parlamento europeo. La DC rimane il primo partito con il 36,45% seguito dal PCI in calo con il 29,57%, dai socialisti in crescita con l’11,03%, il MSI-DN con il 5,45%, il PSDI con il 4,32%, i radicali con il 3,67%, i liberali con il 3,63% e i repubblicani con il 2,56%. Entrano anche con un seggio PDUP, Democrazia Proletaria e SVP.

giugno 1979 I socialisti promuovono a Roma un convegno intitolato Quella parte di cinema chiamata TV. Verso l’integrazione del sistema audiovisivo Il convegno partendo da due presupposti: a) cinema e televisione sono parte di un unico sistema espressivo; b) fra cinema e televisione è già in atto un ampio processo di integrazione produttiva, proponeva: una razionalizzazione dell’intervento pubblico nella politica cinematografica e televisiva attraverso il superamento delle sovvenzioni assistenziali e la formulazione di piani di investimento e di intervento intesi come stimolo all’imprenditorialità pubblica e riferimento all’imprenditorialità privata, la costituzione di una società con capitale misto RAI-gruppo cinematografico pubblico per la realizzazione, attraverso strutture pubbliche e private,  di telefilm, la promozione di un progetto europeo per un intesa fra catene televisive nazionali e produttori pubblici e privati, l’istituzione di un servizio pubblico per la distribuzione del prodotto cinematografico, la trasformazione delle strutture cinematografiche pubbliche in un istituto nazionale degli audiovisivi con compiti di finanziamento alla produzione, alla distribuzione, ecc., l’abolizione della censura, la liberalizzazione delle licenze, l’introduzione di incentivi fiscali (tax-shelter), il sostegno alle  strutture cooperative, e infine, la regolamentazione della programmazione televisiva sotto il profilo della remunerazione economica e della tutela del diritto d’autore

giugno 1979 Rete Italia compra 300 film dalla Titanus e 200 dalla Fida

1 luglio 1979 Radio Nacional de Espana dà vita a Radio 3  come sezione notturna de El Tercer Programa.  a partire dalle 22.00.

4 luglio 1979 Con Adulterio scientifico di Enzo Mancini, regia di Francesco Dama, ha ini­zio il ciclo Audiodrammi d'amore.

12 luglio 1979 Si costituisce la Compagnia Televisioni Associate (cta). Racchiude una ventina di emittenti di ambito regionale, collegate quasi tutte a un quotidiano locale: Tele Torino, collegato a La Stampa; tvsII secolo XIX; Telealtomilanese – Corriere di informazione; rtr Veneto – II Gazzettino; Tele Piccolo – II Piccolo; tva delle Alpi – Alto Adige; Video Bologna e Tv Centro Marche – II Resto del Carlino; Rete A e Teleaia – La Nazione; Video Uno – Paese Sera; Tele Roma Europa – Corriere della Sera, II Tempo, II Messaggero; Telestudio 50 – II Mattino; AntennaSud – La Gazzetta del Mezzogiorno; Antenna Sicilia – Gazzetta del Sud, La Sicilia; Telegiornale di Sicilia – Giornale di Sicilia; Videolina – L'Unione Sarda. La CTA fornisce pubblicità, alcune ore giornaliere di programmazione comune e strutture tecniche come i collegamenti via satellite.

Luglio 1979 Inizia le trasmissioni a Roma Rete Televisiva Italiana RTI nata per iniziativa di Carlo Perone (figlio di Alessandro ex direttore e comproprietario de Il Messaggero), unitamente a Mondadori e a Caracciolo. E’ la prima a darsi un palinsesto e una fisionomia nazionale. E’ capofila di Progetto 1 messo a punto da RTI distribuzione e la concessionaria di pubblicità GPE: 23 emittenti mandano in onda programmi comuni. Riscuote un notevole successo diventando Rete Quattro. Verrà acquistata da Berlusconi nel 1984

Agosto 1979 Le emittenti del circuito Elefante (sit-Marcucci), attraverso la catena di ripetitori sit, cominciano a trasmettere in interconnessione. I programmi sono realizzati dall’emittente toscana Teleciocco


Agosto 1979 In una sua risoluzione la  Dirección General de Radiodifusión richiede che tutte le emittenti dipendenti dalla Comisión Episcopal si riuniscano nell’ambitro di una società anonima titolare unica elle concessioni. La COPE si integra nella Radio Popular SA.

4 agosto 1979 In base al risultato delle elezioni che segna un arretramento del PCI, Francesco Cossiga è Presidente del Consiglio dei Ministri, a capo di una maggioranza tripartita DC-PSDI-PLI.

8 agosto 1979 In Spagna sulla Gazzetta Ufficial viene pubblicato il primo accordo di collaborazione fra l’industria cinematografica e TVE. Complessivamente gli investimenti dello Stato e della TVE nella produzione cinematografica ammontano a 1300 milioni di pesetas.

Estate-autunno 1979 Nasce l'emittente televisiva TV Parma emanazione dell'esperienza radiofoni­ca di Radio Parma. Pochi anni dopo le due esperienze saranno unificate sotto il nome di Radio TV Parma.

Settembre 1979 La società calcistica Roma vende per 90 milioni i diritti televisivi sulle partite che giocherà all'Olimpico, a un pool di emittenti romane (Tele Regione, tvr Voxson e Teleroma 56). Queste si assicurano cosi il diritto in esclusiva di trasmettere le partite il lunedì sera. Fino all'anno precedente la Rai aveva l'esclusiva su tutta la serie A sino al martedì incluso.

7 settembre 1979 Nasce The Entertainment and Sports Programming Network, ESPN.

13 settembre 1979 Silvio Berlusconi crea due nuove società: Videotecnica e Publitalia, che insieme alle altre componenti del settore televisivo, Rete Italia e Videoprogram, sottopone al controllo di un'unica finanziaria la Compagnia Finanziaria Televisiva (cofint).. Apre alle medie imprese sino a questo momento ignorate dalla televisione nazionale

17 settembre 1979 Nuovo settimanale di divulgazione del GR3 dal titolo I fatti della scienza

25 settembre 1979 Inizia Il processo di Catanzaro collocato, per la rilevanza del tema, in prima serata. E' un film dal vero di Wanda Amodei e Maria Bosio, commentato in studio da Angelo Campanella e Piero Ottone. Per la prima volta le telecamere entrano in un'aula di giustizia per riprendere interamente un processo.

Ottobre 1979. In Spagna il numero dei ricevitori televisivi funzionanti è stimato in 10 milioni di cui circa 2 milioni a colori.

Ottobre 1979 I socialisti reduci dal congresso in cui rinunciano esplicitamente al marxismo, propongono che la RTVE affidi alle Comunità Autonome la gestione, la produzione e la programmazione del secondo canale uhf e di una parte della radio statale (Radio Cadena Española).

6 ottobre 1979 La trasmissione televisiva abbinata alla Lotteria Italia torna net­la tradizionale collocazione del sabato sera. Fantastico, in dodi­ci puntate,e condotto da Beppe Grillo 4 Loretta Goggi, con la parte­cipazione di Heather Parisi. Coreografie di Gisa Geert e Franco Mi­seria, regia di Enzo Trapani.

6 ottobre 1979 "Prego, gradisce un po' di riflusso? propone divagazioni di Silvano Ambrogi su certi "incorreggibili ritorni". Regia di Nella Cirinnà

8 ottobre 1979  Ventitre emittenti mandano in onda i programmi di Progetto 1.realizzzato in collaborazione tra la concessionaria di pubblicità GPE e la RTI distribuzione di Perrone.

15 ottobre 1979 La Sede regionale RAI per l'Abruzzo presenta: Col sudore della fronte: per una storia del lavoro umano programma di Angelo Trento in collaborazione con Rita Burdin

25 ottobre 1979 Egidio Luna e Maria Grazia Rinaldi conducono la nuova trasmissione del Dipartimento scolastico-educativo Pianeta scuola, un programma di Egidio Luna con la collaborazione di Guerrino Gentilini e Antonella Proietti Venturini. Prima trasmissione: I nuovi programmi della scuola media: la didattica dell’italiano.

25 ottobre 1979 Due referendum popolari approvano gli statuti dell’autonomia della Catalogna e dei Paesi Baschi. Dal referendum promosso dal governo spagnolo per lo Statuto dell’Autonomia dei Paesi Baschi sono esclusi la Navarra e (ovviamente) i Paesi Baschi francesi. Il "sì" prevale di stretta misura. “La Generalitat potrà istituire, gestire e regolamentare una propria televisione, radio o giornale, e in generale qualsiasi mezzo di comunicazione sociale” (articolo 16.3).

29 ottobre 1979 Nasce Radiodue 3131. In onda tutti i giorni tranne sabato e domenica (dal 9.32 alle 11.30 e dalle 15.00 alle 16.30), costituisce un lungo dialogo con pubblico che può telefonare (al famoso 3131) e parlare dei propri problemi. Conducono in studio Maria Luisa Algini, Angiolino Lonardi, Flaminia Morandi, Fabrizio Ravaglioli. Regia di Maddalena Kemeny.

29 ottobre 1979 Tutte le mattine Nantas Salvalaggio intrattiene il pubblico nella rubrica I giorni, in diretta da Via Asiago in Roma dalle 6.00 alle 9.00.

29 ottobre 1979 Il Ministero delle Poste istituisce una Commissione per l’assegnazione delle frequenze.

30 ottobre 1979 Dalle 22.00 fino alla chiusura delle trasmissioni, Nottetempo un programma della Sede regionale Lombardia per la regia di Fabrizio Caleffi. In onda tutti i giorni dal martedì al venerdì.

Novembre 1979 L'editore Mondadori costituisce la Telemond spa, una società prevalentemente a carattere commerciale per distribuire programmi acquistati all’estero. Essa, infatti, cura l'acquisto di programmi all'estero e la loro commercializzazione in Italia. Tra il 1979 e il 1980, con una serie di operazioni finanziarie, la Telemond controlla o acquisisce partecipazioni in una dozzina di emittenti rilevando al 100 per cento Televerona e Video Delta (Bergamo), mentre acquista quote minoritarie di Telecolor tvp (San Benedetto del Trento), di tca (Pescara) e di Tele Europa (Napoli).

3 novembre 1979 Prende il via Sabato e domenica ", ipotesi per un viaggio inconsueto di due giorni attraverso l'Italia, presentato da Massimo Oldoni per la regia di Paolo Leone.

5 novembre 1979 Nasce una fascia pomeridiana esclusiva per i giovani. E' Patchwork insieme di "toppe" musicali e non, che si snoda nell'arco dell'intera settimana. Il martedì e il giovedì, lo spazio è raccolto in un programma unico gestito dalla Sede di Napoli: Al rogo ... al rogo, collegamenti con concerti di musica pop e rock, con radio private e con le Sedi di Pescara e Milano. Il lunedì, tre ar­gomenti diversi legati fra loro: La carrozza di Hans (musica e psicanalisi), Combinazione suono e Bi come Babele (discorso sulla lingua). Mercoledì e venerdì, uno spazio per le donne, un racconto privato quasi vero e musica folk.

5 novembre 1979 TVE 2 inizia a trasmettere Dallas

9 novembre 1979 Giovanni Gigliozzi presenta In diretta dal Caffè Greco, incontri e scontri con personalità del mondo artistico e culturale.

23 novembre 1979 Sandro Bolchi ha sceneggiato in quattro puntate per la RAI il roman­zo di Guy De Maupassant Bel Ami. Corrado Pani, Raoul Grassilli e Rada Rassimov i principali protagonisti:

1 dicembre 1979 Per iniziativa di Warner nasce The Movie Channel destinato a fondersi con il canale di Viacom Showtime

Dicembre 1979 Venti ripetitori diffondono in ambito regionale i programmi delle emittenti consorziate con Tele Milano 58.  La Videotecnica, in seguito ad accordi con l'Elettronica industriale di Lissone (al cui capitale sociale parteciperà Silvio Berlusconi) e con la Società Elettronica Romana (sero), installa e mette in funzione venti trasmettitori che ripeteranno in ambito regionale i programmi delle emittenti consorziate a Canale 5

Dicembre 1979 Rusconi dà vita ad Antenna Nord Emilia Romagna. Ripete quasi tutti i programmi di Antenna Nord

6 dicembre 1979 Ventidue emittenti, tra cui le emittenti in gestione pubblicitaria gpe (Gestione Pubblicità Editoriale) costituiscono le Televisioni Indipendenti Consorziate (tic). L'intento è quello di unificare l'acquisto di impianti a bassa e alta frequenza al fine di ottenere condizioni di acquisto più vantaggiose e, inoltre, di gestire la manutenzione degli impianti attraverso una struttura comune.

15 dicembre 1979 Arriva la Terza Rete TV Un punto di riferimento. In questa data sono avviate le trasmissioni della Ter­za rete televisiva che raggiungono, inizialmente, tutti i capoluoghi di regione e il 45% della popolazione italiana. 15 dicembre 1979  Nelle 21 sedi regionali di Rai Regione- TG3 quasi 350 giornalisti sono già pronti al via. Per sabato 15 dicembre, alle ore 19, assicu­rano, saranno tutti in ottima forma per far partire il primo telegiornale a struttura regionale. La sigla è stata realizzata dal pittore tedesco, naturalizzato romano, Alfred Hohenegger. Musica dl Piero Piccioni.

15 dicembre 1979 Il TG3 Rai Regione va in onda alle 19.00 con un’edizione di 10 minuti realizzata dalla redazione nazionale del TG3 di Roma (di cui tre minuti per notizie flash di carattere nazionale e internazionale, sette per quelle interregionali) e diffusa a livello nazio­nale. Segue Rai Regione ovvero 20-25 minuti realizzati dalle 21 redazioni regionali (Trento e Bolzano, però, faranno il TG bilingue insieme) e diffusi a livello regionale. In chiusura dei programmi va in onda una replica del TG 3 alle 22.00. La domenica la replica del TG 3 è preceduta dalle 20,30 alle 21,30, da un’ora dedicata alle notizie sportive. Direttore della nuova Testata è il democristiano di sinistra Biagio Agnes, con-direttore il comunista Sandro Curzi. A partire dal 1982 il TG3 nazionale viene ridotto e proposto in diretta alle 21.30 seguito dal Rai Regione. 

18 dicembre 1979 Una legge organica approva  l’Estatuto de Autonomía de Cataluña.

24 dicembre 1979 Dopo la Palma d'oro ottenuta al Festival di Cannes l'anno precedente, L'albero degli zoccoli di Ermanno Olmi arriva sui teleschermi. Il film, prodotto dalla RAI, ha avuto un rapporto tra costi e incas­si da vendite altamente favorevole.

26 dicembre 1979 Va in onda "Prova d'orchestra",film realizzato da Federico Fellini per la RAI. Musiche di Nino Rota.

26 dicembre 1979 Va in onda Vi piace Toscanini?, profilo del musicista a cura di Luciana Cor­da. Il programma ha vinto il 1 ° Premio al Concorso internazionale Pro-musica 1979 indetto dalla Radio ungherese.

31 dicembre 1979 L'anno della Terza rete si conclude con queste posizioni acquisite dalla RAI in campo televisivo: Ore di programmazione: 7.854 (di cui 6.860 sulle reti nazionali e 994 di trasmissioni regionali e locali) Impianti: 1.636 (127 trasmettitori e 1.509 ripetitori nel complesso, 26 e 20 per la Rete 3) Abbonamenti: 13.170.117 (di cui 11.128.447 per la TV bianconero e 2.041.670 per quella a colori) Personale RAI: 13.211.

31 dicembre 1979 A tre anni dalla sentenza delta Corte Costituzionale, secondo la rivista spe­cializzata Altrimedia, le radio private in Italia sono arrivate a quota 1800.

1979 Il contenitore Domenica in… giunto in autunno alla sua quarta edizione con la conduzione di Pippo Baudo è secondo Aldo Grasso il programma dell’anno. Baudo rappresenta in qualche modo la consacrazione di quel modello dominante di espressione del mezzo che è stato definito come  tv nazional-popolare.